Dal mese di marzo 2022 in virtù dell'entrata a regime delle modifiche previste dal dlgs. n. 230/2021 che ha introdotto l'assegno unico e universale per i figli, basta detrazioni e ANF nelle buste paga dei lavoratori dipendenti

Assegno unico e universale per i figli

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Ricordiamo, prima di vedere come cambiano le buste paga da questo mese, che grazie all'assegno unico, istituito con il decreto legislativo n. 230/2021, le famiglie saranno in grado di districarsi con molta più facilità nella legislazione prevista in loro favore perché questa misura ha rimpiazzato le seguenti misure:

  • l'assegno per i nuclei familiari con almeno tre figli minori;
  • il premio alla nascita;
  • le detrazioni fiscali previste dall'articolo 12, commi 1, lettera c) e 1-bis del testo unico delle imposte sui redditi di cui al DPR n. 917/1986;
  • l'assegno per il nucleo familiare previsto dall'articolo 2 del decreto-legge n. 69 del 1988, convertito, con modificazioni dalla legge n. 153 del 1988;
  • gli assegni familiari previsti dal testo unico delle norme concernenti gli assegni familiari, di cui al DPR n. 797 del 1955;
  • l'assegno di natalità.

Grazie all'assegno unico e universale per i figli le famiglie in possesso dei requisiti personali e reddituali richiesti possono, dal primo gennaio 2022, fare domanda per l'assegno, la cui erogazione è partita proprio dal mese di marzo in corso.

Come cambiano le buste paga da marzo 2022

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L'assegno unico ha il pregio di rappresentare una misura unica di aiuto per le famiglie al posto delle frammentarie e molteplici misure applicate finora. Questo comporta, tra i vari effetti, anche la modifica delle voci delle buste paga dei dipendenti.

Dal corrente mese di marzo 2022, da cui decorre l'assegno unico e universale i datori di lavoro non dovranno più indicare nelle buste paga le detrazioni per i figli (con conseguente prelievo per intero dell'IRPEF) e non dovranno più erogare l'assegno per il nucleo familiare.

Attenzione, quanto non indicato in busta paga non verrà "perso" da parte del lavoratore. Costui infatti riceverà l'importo spettante, che prima percepiva o comunque scontava e titolo di detrazioni per i figli, direttamente sul conto corrente a partire dal mese successivo rispetto a quello in cui ha inoltrato la sua domanda all'INPS.

A cambiare naturalmente sono anche i parametri in base ai quali l'assegno unico viene erogato.

Poiché l'assegno viene calibrato in base all'ISEE, assumono importanza indicatori finora trascurati. Prima di tutto gli assegni per il nucleo familiare non vengono più riconosciuti al genitore lavoratore con il reddito più basso. In secondo luogo ai fini del calcolo dell'assegno unico assumono importanza sia i beni immobili dei genitori, che quelli mobiliari, compresi i conti correnti.

Assegno unico: vantaggi o svantaggi?

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Molti si domandano se il passaggio dalle diverse misure in favore dei figli al nuovo assegno unico e universale è vantaggioso per le famiglie oppure no.

Non è detto infatti che dal punto di vista matematico l'importo riconosciuto coinciderà con il vantaggio di cui le famiglie beneficiavano in precedenza con misure diversificate. In generale si può affermare che la misura è stata messa a punto per avvantaggiare coloro che hanno un ISEE basso, mentre poco o nulla cambia per le famiglie con un ISEE fino a 25.000 euro. Per loro infatti è previsto che nel periodo di transizione triennale della misura i vantaggi dell'assegno unico si equivarranno con quelli previsti con aiuti diversificati, attraverso il riconoscimento di una maggiorazione nel caso in cui l'assegno unico dovesse risultare inferiore ai benefit attuali rappresentati da detrazioni e ANF ossia l'assegno per il nucleo familiare.

Leggi anche Assegno unico dal 2022 per figli fino a 21 anni


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