Imposte fisse per chi valorizza gli immobili, sisma bonus, ecobonus semplificato e fondo garanzia per acquistare o ristrutturare la prima casa. Tutti i bonus e le misure del decreto crescita per la casa

di Annamaria Villafrate - Il decreto crescita, tra le varie misure pensate per rilanciare il paese ne prevede alcune dedicate alla casa.

Imposte in misura fissa chi cede immobili a imprese che poi provvedono a valorizzarli entro i dieci anni successivi, sismabonus anche per le zone a rischio sismico 2 e 3, ecobonus facilitato grazie a un nuovo meccanismo fondato su uno sconto per chi commissiona i lavori e un credito d'imposta da spalmate nelle cinque annualità successive per chi effettua le opere e infine nuove risorse per il Fondo garanzia prima casa.

Indice:

Imposte fisse per chi valorizza gli immobili

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L'art. 6 del decreto crescita intitolato "Incentivi per la valorizzazione edilizia" prevede fino alla fine del 2021 imposte si registro, catastali e ipotecarie in misura fissa, per un totale complessivo di 600 euro in caso di cessioni di interi fabbricati a imprese che costruiscono o ristrutturano e che entro i dieci anni successivi li demoliscono per poi ricostruirli, anche variandone i volumi, se le norme vigenti permettono tale variazione.

Sisma bonus anche per le zone 2 e 3

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Il sisma bonus, previsto dall'art 16 comma septies per le zone classificate a rischio sismico 1, in virtù dell'art 7 del decreto crescita viene esteso anche alle zone a rischio sismico 2 e 3.

In sostanza in caso di vendite di immobili presenti nella zone a rischio sismico 2 e 3 si potrà usufruire della detrazione, su un importo massimo di 96 mila euro:

  • del 75% se il rischio sismico viene ridotto di una classe;
  • dell'85% se il rischio sismico viene ridotto di ben due classi.

Per beneficiare di queste agevolazioni l'immobile deve essere ristrutturato o demolito e poi ricostruito, anche se questo comporta una variazione nei volumi, da parte di imprese edilizie che lo abbiano venduto nel termine di 18 mesi dal completamento delle opere.

L'agevolazione riguarda le spese che verranno sostenute dal 2019 al 2021 per eseguire i suddetti interventi. Come per l'ecobonus anche in questo caso sarò possibile sostituire le detrazioni con uno sconto.

Ecobonus

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Ad occuparsi di innovare la disciplina dell'ecobonus è l'art. 9 del decreto crescita contenete le "Modifiche alla disciplina degli incentivi per gli interventi di efficienza energetica e rischio sismico." Come indicato nella relazione illustrativa "la disposizione, integrando i meccanismi esistenti, introduce la possibilità per il soggetto che sostiene le spese per gli interventi di cui agli articoli 14 e 16 del decreto-legge 4 giugno 2013 n. 63, di ricevere un contributo, anticipato dal fornitore che ha effettuato l'intervento, sotto forma di sconto sul corrispettivo spettante. Tale contributo è recuperato dal fornitore sotto forma di credito d'imposta, di pari ammontare, da utilizzare in compensazione, in cinque quote annuali di pari importo, senza l'applicazione dei limiti di compensabilità."

Quindi chi ha commissionato i lavori beneficia immediatamente di uno sconto di pari al 65% dell'importo speso. Chi ha eseguito le opere potrà compensare con le imposte a suo carico, l'importo equivalente dello sconto, a titolo di credito d'imposta per i 5 anni successivi.

Più soldi per il Fondo garanzia prima casa

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Il Fondo garanzia prima casa, nonostante i timori, verrà presto rimpolpato da 100 milioni di euro, per continuare a erogare garanzie, soprattutto ai giovani che vogliono acquistare casa.

Istituito dalla legge di stabilità del 2014 questo Fondo, come illustrato nella relazione all'articolo 20 del decreto crescita concede garanzie "nella misura del 50% della quota capitale di mutui ipotecari di importo non superiore ad euro 250.000, connessi al solo acquisto, ovvero all'acquisto unitamente ad interventi di ristrutturazione con accrescimento di efficienza energetica, di unità immobiliari non di lusso, sito sul territorio nazionale, da adibire ad abitazione principale del mutuatario, che non deve essere proprietario di altri immobili ad uso abitativo."

Il decreto crescita fa presente che il Fondo, se non sarà rifinanziato, sarà destinato a esaurirsi nel giro di pochi mesi. Ragione per la quale è stato previsto l'accantonamento del 10%, che probabilmente scenderà all'8%, sull'importo ogni volta erogato.

Leggi anche Decreto crescita: tutte le misure

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Foto: 123rf.com
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