di Annamaria Villafrate - Chi è in pensione e decide di continuare a lavorare, se viene licenziato, ha diritto alla NASpI? La legge Fornero ha stabilito che chi raggiunge i requisiti pensionistici decade dal diritto alla NASpI. Trattasi infatti di trattamenti incumulabili, così come previsto anche per i Co.co.co che, titolari di pensioni dirette, decadono dal diritto dalla Dis-coll. La regola della incumulabilità invece non vale per i titolari di pensione di reversibilità o invalidità.
Indice:
- Pensione e lavoro: possono coesistere?
- NASpI: che cos'è?
- NASpI: a chi spetta?
- NASpI: chi ne è escluso?
- Legge Fornero: no alla NASpI per alcuni pensionati
- NASpI: con quali pensioni è compatibile?
Pensione e lavoro: possono coesistere?
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Chi è in pensione, nel rispetto di certi limiti, può continuare a lavorare. Dal 2008 infatti la pensione si può cumulare con i redditi da lavoro. Questo comporta il versamento di altri contributi che andranno ad aumentare l'importo della pensione una volta che il lavoratore pensionato cesserà definitivamente di lavorare. Cosa accade però al pensionato che a un cento punto viene licenziato? Può percepire anche lui, come i disoccupati involontari, la NASpI? Cerchiamo di fare chiarezza.
NASpI: che cos'è?
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La NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l'Impiego) è l'indennità mensile di disoccupazione, che viene riconosciuta su domanda dell'interessato in caso di eventi di disoccupazione involontaria decorrenti dal 1° maggio 2015.
NASpI: a chi spetta?
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La NASpI può essere richiesta dai lavoratori subordinati che hanno perso involontariamente il lavoro se:
- nei quattro anni precedenti lo stato di disoccupazione involontaria hanno maturato almeno 13 settimane di contributi;
- hanno svolto 30 giornate di lavoro effettivo nell'ultimo anno.
NASpI: chi ne è escluso?
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I soggetti che non hanno diritto alla NASpI sono i lavoratori che, pur in presenza dei requisiti richiesti per richiederla:
- hanno maturato i requisiti per la pensione di vecchiaia o anticipata;
- percepiscono l'assegno ordinario d'invalidità, a meno che non preferiscano fare domanda per la NASpI.
Legge Fornero: no alla NASpI per alcuni pensionati
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La Legge Fornero n. 92/2012 ha stabilito la decadenza dall'indennità di disoccupazione per i lavoratori che raggiungono i requisiti per la pensione. Decade pertanto dall'indennità di disoccupazione il lavoratore:
- che ha diritto alla pensione di vecchiaia o anticipata;
- è titolare del diritto all'assegno ordinario d'invalidità e non sceglie la NASpI. Questo perché la sentenza n. 234/2011 della Corte Costituzionale ha riconosciuto all'assicurato il diritto di poter scegliere tra l'assegno ordinario d'invalidità e l'indennità di disoccupazione per il periodo di disoccupazione indennizzato, sancendo così l'impossibilità di cumulare le due prestazioni.
Stesso discorso per i Co.Co.Co in pensione, che non possono beneficiare della Dis-coll, l'indennità di disoccupazione prevista in favore dei collaboratori coordinati e continuativi che si trovano in uno stato di disoccupazione involontaria. Anche per loro infatti è prevista la decadenza dalla Dis-coll se titolari di trattamenti pensionistici diretti, o di assegno ordinario d'invalidità, a meno che chi lo percepisce non opti per la Dis-coll.
NASpI: con quali pensioni è compatibile?
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La NASpI è compatibile con le pensioni d'invalidità e reversibilità. E' previsto infatti che il titolare di pensione d'invalidità o di reversibilità, se perde il lavoro, può avanzare domanda per ottenere la NASpI, purché in possesso dei requisiti richiesti per il suo riconoscimento.
Per approfondimenti leggi:
- Chi ha la pensione può lavorare ancora?
- NASpI: guida all'indennità di disoccupazione
- Dalla Naspi al Dis-Coll: guida ai nuovi ammortizzatori sociali
- Naspi 2018: spetta anche in caso di dimissioni?
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