Il Consiglio Nazionale Forense ha messo in piedi un organismo che dovrà monitorare la corretta applicazione della legge sull'equo compenso da parte dei clienti forti e dei parametri da parte dei giudici

di Marina Crisafi - Guai a chi non rispetterà la legge sull'equo compenso per gli avvocati. Che si tratti di un'assicurazione che redige una convenzione o di un magistrato nell'applicazione dei parametri previsti dalla legge, ora c'è il Consiglio nazionale Forense a marcare stretto. A tale scopo risponde infatti il "Nucleo di monitoraggio sulla corretta applicazione dell'equo compenso da parte dei clienti forti e dei parametri da parte dei giudici" istituito dal Consiglio con delibera del 20 aprile scorso.

L'obiettivo, si legge sul sito istituzionale, "è quello di contribuire, insieme a tutti i soggetti a vario titolo interessati, alla virtuosa applicazione delle fonti normative richiamate, ciò iniziando da una sistematica raccolta di dati".

E a tal fine, sono stati invitati tutti i Consigli dell'ordine degli avvocati a collaborare, procedendo a livello territoriale ad organizzare analoghi centri di osservazione e a trasmettere i dati raccolti.

Il lavoro di monitoraggio sarà utile anche "a garantire massima trasparenza informativa ai clienti".

I dati e le osservazioni potranno essere inviate all'indirizzo mail: ufficiostudi@consiglionazionaleforense.it.

Il Cnf provvederà a predisporre periodici rapporti di sintesi.



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