Al via su Change.org la petizione per i diritti dei padri separati diretta al Dipartimento delle pari opportunità

di Redazione - "Nonostante la legge sul divorzio sia ormai datata agli anni '70, e nonostante qualche scialbo tentativo di modifica nel 2006 con il cosiddetto 'affido condiviso', le condizioni socio-economiche dei padri separati sono ancora umilianti". Inizia così la petizione lanciata su Change.org per i diritti dei padri separati che, in pochi giorni, ha già raccolto oltre 2mila firme.

Un appello, rivolto al dipartimento delle pari opportunità e alla magistratura, per dire "No ai giudici che continuano con sentenze disumane" che impongono "il mantenimento ai padri anche se sono disoccupati o in precarie condizioni lavorative" senza considerare "la capacità reddituale della madre" o "incredibilmente anche se la - stessa - percepisce salari maggiori del padre".

Ma non solo. Ad essere oggetto di critica sono anche le decisioni che "non concedono giuste quantità di tempo ai padri separati per stare coi figli". La percentuale di padri eletti "affidatari principali", si legge infatti nel testo, "è ancora ridicola (attorno al 5%) e non per mancata volontà degli stessi ma per pregiudizio culturale strettamente italico che vede la madre suprema figura educativa per i piccoli".

Da qui l'appello a far finire "queste ingiustizie sociali" nei confronti degli uomini e ad abolire "il concetto che una pessima madre è preferibile a un ottimo padre".


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