Respinte le questioni di costituzionalità sul contributo di solidarietà previsto dalla legge di Stabilità

di Marina Crisafi - È legittimo il prelievo sulle c.d. pensioni d'oro, imposto dalla legge di Stabilità del 2014. Lo ha stabilito oggi la Consulta, respingendo le questioni di costituzionalità poste sulla norma.

Il contributo di solidarietà che scade nel dicembre 2016, è stato introdotto dalla legge di Stabilità 2014 per il triennio 2014-2016, per le pensioni di importi superiori a 14 volte il minimo erogate da enti di previdenza obbligatoria e per i vitalizi erogati da organi costituzionali, regioni e province autonome per coloro che hanno coperto funzioni pubbliche elettive.

La legittimità costituzionale del taglio, variabile dal 6% (per gli assegni compresi tra 91.343,99 e 130.491,40 euro (fra 14 e 20 volte l'importo della pensione minima) al 18% per gli importi superiori a 195.737,1 euro, è stata messa in dubbio da una serie di ordinanze di sezioni regionali della Corte dei Conti sulla base dei ricorsi presentati da ex professori universitari, dirigenti ed ex magistrati.

Il contributo di solidarietà, peraltro, non è un'assoluta novità e già in passato la Corte Costituzionale si era pronunciata valorizzandone la finalità solidaristica (nel 2003, per il contributo del triennio 2000-2002). Finalità espressamente inserita peraltro nella legge di stabilità del 2014, indicando che le somme derivanti dalla decurtazione potevano essere utilizzate anche per finanziare le salvaguardie per gli esodati.

Per cui, il prelievo va considerato, ha affermato la Consulta, come contributo di solidarietà, "giustificato in via del tutto eccezionale dalla crisi contingente e grave del sistema". Un sacrificio, innegabile, per i pensionati che ne sono colpiti, ma comunque "sostenibile".


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