Approvato in via definitiva dal Governo il decreto sulla fatturazione elettronica tra privati. In allegato il testo

di Marina Crisafi - Dall'1 gennaio 2017 si potrà dire addio a scontrini e ricevute fiscali emessi da commercianti ed esercenti che opteranno per l'invio telematico degli incassi quotidiani all'Agenzia delle Entrate. È questa la principale novità prevista dal decreto attuativo sulla fatturazione elettronica tra privati (qui sotto allegato) che ha ricevuto il via libera dal Governo, unitamente al decreto sulla certezza del diritto.

Con il taglio del nastro di entrambi i decreti, che ora si apprestano ad essere pubblicati in Gazzetta Ufficiale, ha assunto forma quasi definitiva la delega fiscale, per il cui completamento si attendono l'ok sull'internazionalizzazione delle imprese e l'attesa rivoluzione del catasto.

Il decreto sulla fatturazione elettronica è destinato a rendere più facile la vita a negozianti, albergatori, ristoratori e imprese in genere che aderiranno all'opzione facoltativa a partire dal 2017, beneficiando di agevolazioni fiscali e amministrative.

Due le novità rispetto all'impianto originario del decreto nell'ottica della semplificazione.

La prima riguarda la trasmissione delle fatture: potranno essere inviati in formato elettronico anche soltanto i dati della fattura e non necessariamente il documento, superando così l'ostacolo della previsione originaria che subordinava le agevolazioni fiscali all'invio telematico della fattura vera e propria, creando problemi soprattutto per le operazioni passive, per via della difficoltà di trasmettere telematicamente le fatture emesse in formato cartaceo dai fornitori.

La seconda novità, frutto del secondo passaggio in Cdm dopo il passaggio parlamentare, è la previsione di un servizio gratuito messo a disposizione dall'Agenzia delle Entrate, a partire dal giugno del prossimo anno, non solo relativamente alla gestione e trasmissione delle fatture, ma anche per la conservazione delle stesse. Il tutto per favorire in particolare contribuenti e piccole imprese, con uffici di contabilità semplici e non strutturati come le aziende più grandi.

Per il resto, le previsioni sono quelle originarie: chi aderisce all'opzione dovrà dotarsi di apparecchi idonei alla memorizzazione e trasmissione telematica degli incassi giornalieri (corrispettivi di cessioni di beni e prestazioni di servizi ai fini Iva) e potrà emettere i documenti elettronici tramite il Sistema di Interscambio già in uso per le fatture della P.A.

Confermati anche i diversi vantaggi, tra cui oltre all'addio a scontrini e ricevute fiscali cartacei, anche: rimborsi Iva in tre mesi, riduzione dei termini di accertamento da 4 a 3 anni, esonero dall'obbligo di trasmissione di Spesometro e black list.

L'opzione è facoltativa (fatta eccezione per i gestori di distributori automatici), durerà 5 anni e se non verrà revocata si rinnoverà in automatico per il quinquennio successivo.

Qui il decreto sulla fatturazione elettronica

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