SERENELLA SERRA fa capolino in POSTA e RISPOSTA n.252 con il post delle h.18:10 del 27 feb 2012 dalla casella raisara@tiscali.it: come si fa a non lasciarle la parola? "Avvocati mediatori? No, tempo perso e mi spiego - da comune cittadino - a un anno dall'entrata in vigore. E' meglio che le parti contraenti s'incontrino ad un tavolino di un bar, con un buon caffè servito da un cameriere. Il clima è certamente più sereno. Il luogo è in campo neutro. Se i contraenti sono disponibili alla conciliazione, si fanno quattro chiacchiere, e se è il caso, possono dire al cameriere "senta buonuomo lei cosa ne pensa….". Gli unici interessi in campo sono i loro: non ci sono avvocati pronti a consegnare ai clienti le loro parcelle, non ci sono le fatture dei periti chiamati dagli avvocati perché loro non vanno oltre la "lettura" dei 4 codici, ecc. ecc. Perché nessuna fiducia nel nuovo istituto della mediazione? Semplice, sta finendo per diventare il solito magna-magna di un nuovo sottobosco dell'ambito legale. E' di mia conoscenza un contenzioso sulla proprietà di un muro di un edificio confinante con un cortile appartenente a diverso proprietario. Prima di esporre le reciproche concessioni o negazioni, anche per evitare grossolane pretese delle rispettive parti della controversia, all'avvocato-mediatore è stato chiesto un parere, preliminare, in merito agli articoli 880 e 881 c.c. Risposta: "Io non faccio consulenze". Ecco, questo è un esempio del pessimo utilizzo se non dell'inutilità dell'avvocato-mediatore! Eppure nel sito ho appena letto: …..L'impegno congiunto che si richiede a tutti i protagonisti è forte: riappropriarsi di un ruolo, di una responsabilità pubblica con l'offerta di una Giustizia alternativa, complementare e sussidiaria che funzioni….. …..In base alle indicazioni fornite dal consiglio nazionale forense l'avvocato che vuole assumere la funzione di mediatore, deve garantire una "adeguata competenza" che non consistono solo nella dimestichezza con le regole e le tecniche di mediazione ma anche nella capacità di evitare pregiudizi per i cittadini che possono discendere "dalla scarsa conoscenza o valutazione degli elementi loro offerti per chiudere o no l'accordo di mediazione"….. O devo concludere che nel caso riportato è stato scelto un pessimo conciliatore? Se così non è, domando quali sono i possibili "strumenti" per evitare il fallimento della conciliazione (con relativi tempi e costi) verificando, per esempio, la competenza del conciliatore? SERENELLA SERRA". Cara Serenella, sono talmente alle prese con i miei dubbi in tema di mediazione finalizzata alla conciliazione, che non sono in grado di aiutarTi a risolvere i Tuoi; l'unica cosa che posso constatare è che hai uno stile di scrittura da Dea! Dico sul serio, la Tua penna scorre. Ti qualifichi al maschile "comune cittadino" ma dovresti cimentarTi in qualcosa di creativo.
Scrivi all'Avv. Paolo Storani
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Civilista e penalista, dedito in particolare
alla materia della responsabilità civile
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