Come verificare il contributo IVS in busta paga, i parametri per il calcolo della trattenuta e per individuare le quote a carico di lavoratore e datore
Avv. Marco Sicolo - Il contributo IVS indica una parte della retribuzione che non viene erogata al lavoratore ma che, invece, viene trattenuta dal datore (se si tratta di rapporto di lavoro subordinato) e versata all'ente previdenziale al fine di alimentare la sua posizione assicurativa a fronte di determinati eventi.

In particolare, l'acronimo IVS indica la tutela assicurativa del lavoratore nei casi di Invalidità, Vecchiaia o morte (in quest'ultimo caso, l'indennità è corrisposta ai suoi Superstiti).

Ma come è possibile verificare i dati relativi al contributo IVS in busta paga?

Scopriamolo insieme:

Cos'è il contributo IVS

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Come sappiamo, il contributo IVS configura una vera e propria trattenuta previdenziale.

Come avviene di regola per i contributi previdenziali, anche il contributo IVS è composto da una quota a carico del datore e una quota a carico del lavoratore. Quest'ultima, dunque, è l'oggetto della trattenuta operata in busta paga dall'azienda.

L'importo dei contributi IVS trattenuti ai lavoratori dipende da vari fattori, in primis dalla categoria di appartenenza (lavoratori dipendenti privati, lavoratori autonomi, professionisti, commercianti, coltivatori diretti, giornalisti).

Per conoscere i parametri osservati dall'Inps e gli importi dei contributi IVS 2019, vi rimandiamo alla nostra guida generale sui contributi IVS.

Come leggere il contributo IVS in busta paga

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Per capire come verificare i contributi IVS in busta paga, occorre ricordare rapidamente che la busta paga si compone, fondamentalmente, di tre parti che per legge non possono mai mancare.

Nella prima vengono indicati i dati anagrafici del lavoratore e dell'azienda e le informazioni di dettaglio relative a presenze, ferie e ore di straordinario.

La seconda, anch'essa obbligatoria per legge, deve indicare le varie voci che compongono la retribuzione lorda del lavoratore.

Infine, la terza parte indica le trattenute previdenziali e fiscali che vengono operate sulla retribuzione lorda e la quota che andrà a comporre il Tfr: da tali ritenute, in ultimo, scaturisce l'importo della retribuzione netta.

Trattenute previdenziali e aliquote IVS

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I contributi IVS, pertanto, vengono riportati nella terza parte della busta paga. Poiché si tratta di contributi previdenziali, vengono calcolati prima delle ritenute fiscali.

Pertanto l'imponibile previdenziale è rappresentato dalla retribuzione lorda, a cui vengono applicate le aliquote relative al singolo lavoratore, l'entità delle quali dipende non solo dal settore di attività ma anche dal tipo di contratto e da criteri relativi al reddito (v. la nostra guida generale contributi IVS per scoprire nel dettaglio le varie aliquote IVS 2019 stabilite per i lavoratori privati).

Versamento del contributo IVS

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In base alle tabelle stilate annualmente dall'Inps viene individuata la percentuale di contributo IVS a carico del lavoratore e quella a carico del datore di lavoro. Sarà quest'ultimo, in ogni caso, a versare all'Inps la somma complessiva (quota a carico del lavoratore trattenuta in busta paga + quota a carico del datore) relativa al contributo IVS.

A titolo di esempio, l'aliquota dei contributi IVS per il 2019 relativa ai lavoratori dipendenti privati in settori non agricoli è pari a circa il 33% della retribuzione, di cui il 9,19% risulta a carico del lavoratore.

Una volta calcolato il contributo IVS in busta paga, esso andrà dedotto dalla retribuzione lorda insieme alle altre eventuali contribuzioni previdenziali e il risultato così ottenuto andrà a costituire l'imponibile su cui applicare le trattenute fiscali. Una volta calcolate queste ultime e dedotta anche la quota destinata al Tfr, si ottiene l'importo netto della retribuzione in busta paga.


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