Evasori, e non, è bene sapere che è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.3 del 4 gennaio 2013 il tanto temuto Redditometro (D.M. 24 dicembre 2012), di cui già si scrisse su questo portale.

Questo provvedimento permetterà al Fisco di approfondire e perfezionare i controlli sul tenore di vita dei contribuenti, così da incrociare e confrontare dati con statistiche Istat, e stabilire se ciò che consumiamo è frutto del reddito che abbiamo dichiarato.

Beh, certo, qualora i conti non dovessero tornare, e cioè in caso di spese superiori al reddito di un quinto, Befera (presidente dell'Agenzia delle Entrate) garantisce che avremo la possibilità di dare una spiegazione, che potrebbe riscattarci da eventuali posizioni di evasione fiscale. Tra le giustificazioni, tanto per non farsi cogliere impreparati, potremo tranquillamente sostenere che i soldi spesi, ad esempio, per una Lamborghini fiammante (o sarebbe meglio una Ferrari?) provengono da: gentile donazione di un nostro parente/ conoscente; sono stati vinti al Lotto (che comunque dovrebbe essere dichiarato, ndr); li abbiamo trovati in strada; sono frutto di investimenti in titoli di Stato; li abbiamo accantonati mettendo un euro al giorno in un salvadanaio; li abbiamo trovati sotto il materasso della povera zia deceduta. E chi più ne ha più ne metta.

Tranquilli, per prepararsi all'eventuale colloquio di verifica c'è tempo, perché l'utilizzo del Redditometro partirà dal primo marzo. Vediamo più in dettaglio chi e cosa coinvolgerà questo maxi-questionario dei consumi.

100 VOCI
Il Redditometro dovrà essere compilato partendo dalle spese sostenute e dai redditi percepiti a partire dal 2009 (dichiarazione dei redditi 2010). Le voci dei nostri consumi saranno un centinaio, divise per 11 aree "merceologiche", e fate attenzione perché ciascuna area è stata ampliata ed estesa in modo tale da comprendere di tutto e di più. Inoltre, qualora fosse necessario, l'Agenzia ha già in serbo delle domande extra.
Come ad esempio la voce INVESTIMENTI, su cui punta il Fisco per trovare il maggior numero di incongruenze: acquisti di immobili e terreni, auto e moto, barche e aerei, polizze assicurative e previdenza integrativa, portafoglio finanziario (azioni, obbligazioni, fondi di investimento, derivati, oro, numismatica, valuta estera, buoni postali, conti deposito vincolati), ed anche oggetti di arte e antiquariato, donazioni e manutenzione straordinaria di immobili.
La voce TRASPORTI, includerà sì abbonamenti vari a mezzi di trasporto, bolli e assicurazioni, ma anche pezzi di ricambio o la manutenzione (olio incluso) per auto, moto, barche e aerei, così come spese per il rimessaggio e l'ormeggio.
La voce ABITAZIONE richiederà spese per mutuo, affitto, spese condominiali e persino eventuali compensi ad agenti immobiliari (molti pagati in nero).
L'ISTRUZIONE sarà una nota dolente per molti: le spese in questa area saranno per molti sopra le proprie possibilità, grazie alla mancanza in molte regioni di strutture scolastiche (nidi, materne, primarie) comunali o statali, con esborso e sacrificio dei genitori-lavoratori. La voce includerà anche soggiorni-studio all'estero.
L'area ALTRI BENI E SERVIZI includerà spese per abbigliamento, gioielli, centri benessere, parrucchiere, piante e fiori, detersivi, pentole, elettrodomestici, assegni al coniuge, parcelle di liberi professionisti, viaggi, ristoranti.
E con quello TEMPO LIBERO l'indagine si chiuderà a 360 gradi includendo abbonamenti per pay-tv, palestre e associazioni sportive, ma anche per animali come cavalli e animali domestici.

CONTROLLO
Il controllo, che toccherà ad una lista di contribuenti "a rischio evasione", sarà effettuato partendo dalle spese reali fatte nell'anno (elemento indicativo di capacità contributiva), e già in possesso della banca dati del Fisco, che saranno confrontate con i dati di spesa media calcolati dall'Istat nella sua Indagine annuale dei Consumi. Dati che vengono raggruppati e fatti rientrare nei parametri di undici famiglie-tipo (single o coppie, con o senza figli, under 35, over 65 o nella fascia tra 35-65 anni), a loro volta rapportate a 5 aree geografiche di residenza (Nord-Est, Nord-Ovest, Centro, Sud e Isole). Un totale dunque di 55 tipologie familiari. Laddove non esistano dati Istat, come nel caso di cavalli o aerei, verranno utilizzati analisi o studi socio-economici.

Cosa singolare è che, in base al nuovo redditometro non è detto che possono bastare i documenti di spesa per dimostrare al fisco la corrispondenza del nostro tenore di vita a quello ufficialmente dichiarato. Con il redditometro potrebbe infatti prevalere una semplice presunzione basata sulle medie dell'ISTAT.

In sostanza il fisco potrà confrontare le spese che abbiamo sostenuto con la media Istat relativa alla tipologia familiare di appartenenza. E se c'è divergenza di valori tra il documentato e la media ISTAT il fisco potrà prendere per buono quello di valore più alto.

Insomma se la spesa che riusciamo a documentare è inferiore alla media Istat, saranno cavoli nostri, perché il Fisco selezionerà in automatico il valore maggiore o induttivo.

Allora, dati Istat alla mano, verificare in primis la tipologia familiare di appartenenza, che so io famiglia 35-65 con figli Nord-Ovest, e se si è speso meno di quel che i dati prevedono, per il Fisco avremo comunque speso di più. Se siamo stati dei risparmiatori oppure semplicemente un pò avari, il Fisco non ci crederà!

E tu cosa pensi del nuovo redditometro? Di la tua utilizzando il form dei commenti qui sotto".

Per saperne di più:
Vai al Testo del Decreto 24 dicembre 2012 - Redditometro Pubblicato in Gazzetta ufficiale n. 3 del 4 gennaio 2013. (Vedi anche: Redditest: proviamo come funziona)
Barbara LG Sordi
Email barbaralgsordi@gmail.it

Altri articoli che potrebbero interessarti:
In evidenza oggi: