Norme e comportamenti da adottare per rispettare le restrizioni dovute al Coronavirus con riferimento alla ripartenza del campionato di calcio
di Fabio Ariano - Mentre le autorità governative e quelle medico scientifiche fanno la guerra di opinioni, il calcio ha bisogno di riprendere. Per un motivo su tutti: l'azienda calcio, nel nostro paese, è quella che versa circa 1.3 miliardi di tasse nelle casse dello stato e che permette un giro economico quasi indispensabile.

Ripartire come?

Quel che è certo è che il campionato ripartirà sicuramente a porte chiuse e, almeno per un po', dovremo abituarci al silenzio assordante e a non poter più urlare di gioia al momento di un gol della nostra squadra del cuore. È, tuttavia, al vaglio del Consiglio Federale la proposta di riaprire gli stadi con una capienza ridotta consentendo così agli spettatori di accedere allo stadio in completa sicurezza e rispettando le distanze necessarie.

Quali misure per i calciatori? Innanzitutto il protocollo medico emanato dal Comitato tecnico scientifico in collaborazione con la FIGC prevede che i calciatori effettuino 2 tamponi a distanza di 4-5 giorni e test sierologici continui, nonché la misurazione della temperatura prima degli allenamenti con esclusione del calciatore che riporta una temperatura corporea superiore ai 37.5 gradi. Allenamenti collettivi consentiti con distanza di 2 metri sempre tra un calciatore ed un altro. In caso di positività di un calciatore, quarantena si o quarantena no? Secondo punto è la questione su cosa fare in caso di positività. Dopo aver disposto l'immediato isolamento della persona, tutta la squadra si isolerà per due settimane, ma all'interno del centro sportivo e proseguendo gli allenamenti. Se la decisione risolve il problema per gli allenamenti, il problema rimane per la ripresa del campionato. Per questo si è deciso di valutare la questione della «quarantena automatica» per la squadra più avanti. Si dovrà aspettare lo sviluppo della curva epidemiologica nei prossimi 10-12 giorni.

Ritiri si o ritiri no?

Tra le novità principali è che non ci sarà più la tanto discussa "bolla", niente più gruppo chiuso, si dormirà a casa. A ogni sessione, ci sarà il termo scanner che misurerà la temperatura e chi avrà più di 37,5 non potrà partecipare agli allenamenti. Per arrivare a consentire di dormire a casa serviranno però controlli più frequenti. E quindi, si adottano in toto quelle indicazioni della Federazione Medico-Sportiva che erano state messe da parte vista la «specificità» del calcio. Anche i tamponi saranno effettuati quindi ogni quattro giorni.

Su chi ricade la colpa in caso di mancato rispetto del Protocollo del CTS?

Punto molto discusso del Protocollo che minaccia seriamente di provocare dimissioni di massa è quello che prevede la responsabilità penale dei medici sociali. Infatti, Il Comitato Tecnico Scientifico vorrebbe imporre la diretta responsabilità sulle sessioni di lavoro collettivi ai medici sociali delle rispettive società. Malcontento manifestato dal Presidente dell'Associazione Italiana medici di Calcio, il quale ha dichiarato di " aver già ricevuto molte lettere di colleghi dalla Serie B che minacciano le loro dimissioni in caso non venisse rivista la questione della responsabilità, che diventa una responsabilità penale. I club si devono assumere le loro responsabilità". Insomma la questione rimane dibattuta, si cerca un punto d'incontro tra le parti con l'unico giudice che rimane tuttavia il Covid-19.

Chi sarà ammesso al campo di gioco?

Allo stadio saranno ammesse soltanto 300 persone, divise in tre zone. Il modello di organizzazione e svolgimento delle gare in modalità a porte chiuse qui di seguito sviluppato presuppone la suddivisione dello Stadio (impianto sportivo) in 3 zone: Interno Stadio - zona Tecnico/Sportiva; Tribune - Area Media/Tribuna Stampa; Esterno Stadio - TV Compound/Parcheggi. Il numero massimo di persone ammesse allo Stadio è stabilito in 300 persone per il Campionato di Serie A (proporzionalmente inferiore per le gare di Serie B e Serie C), suddiviso per le diverse attività. Il numero di persone autorizzate deve essere ridotto alle figure strettamente necessarie per rispettare i parametri di sicurezza e garantire i servizi connessi all'organizzazione. Il Gruppo Squadra della società ospite non deve in ogni caso superare le 60 unità per il Campionato di unità per il Campionato di Serie A (proporzionalmente inferiore per le gare di Serie B e Serie C).

Arrivo allo stadio degli atleti

Utilizzo di mezzi di trasporto differenti da parte dei vari target (es. uno o più autobus per ciascuna squadra; macchine singole per gli arbitri; ecc). Arrivo allo Stadio in momenti differenti (es. Arbitri - 1:45h calcio di inizio; Squadra Ospite - 1:40h calcio di inizio; Squadra di casa - 1:30h calcio di inizio) ed in aree separate (laddove possibile). All'arrivo allo Stadio, il Gruppo Squadra Partita andrà preservato nel proprio tragitto verso gli spogliatoi e dovrà indossare i dispositivi di protezione individuale lungo il tragitto. Tutte le persone che non appartengono al Gruppo Squadra all'arrivo allo Stadio dovranno: Effettuare controllo della temperatura (termoscanner a distanza) e saturimetro (da disinfettarsi ogni volta) all'ingresso dello Stadio con personale dedicato (dotato degli opportuni DPI) e adottare procedure di isolamento in due distinti locali in caso di rilevazione di temperatura corporea (> 37,5 °C). Il soggetto individuato con TC > 37,5 °C dovrà fare immediato ritorno al proprio domicilio, ove verrà seguito in ottemperanza alle linee guida del Ministero della Salute. Produrre autocertificazione che attesti di non aver avuto sintomi Covid-19 (tra i quali, a titolo non esaustivo, temperatura corporea > 37,5 °C, tosse, astenia, dispnea, mialgie, diarrea, anosmia, ageusia) nei precedenti 14 giorni e di non essere stato in contatto diretto, negli ultimi 14 giorni, con persona che abbia manifestato sintomi Covid-19 (tra i quali, a titolo non esaustivo, temperatura corporea > 37,5 °C, tosse, astenia, dispnea, mialgie, diarrea, anosmia, ageusia)".

Accesso agli spogliatoi

Il protocollo prevede spogliatoi differenziati per titolari e riserve e uso temporale differenziato delle aree. In più, porte aperte, nessun contatto con le maniglie e consigliata la doccia a casa. "Rendere disponibili tutti i locali presenti nella struttura per consentirne un utilizzo differenziato da parte del Gruppo Squadra (es. titolari e riserve). Differenziare l'uso temporale dei locali da parte del Gruppo Squadra (es. titolari e riserve)". Spogliatoio Arbitri: dopo la sanificazione, l'ingresso sarà consentito solo agli arbitri designati per la gara (vietato l'ingresso a qualunque altro tesserato, tecnico o operatore). Nessuna ripresa televisiva verrà effettuata all'interno degli spogliatoi igienizzati (quindi no "riprese players' kit"; no riprese giocatori pre-riscaldamento; no riprese giocatori post-riscaldamento; no stand-up all'interno dello spogliatoio da parte dell'emittente titolare dei relativi diritti). Le porte, quando e ove possibile, devono rimanere aperte e, ove possibile, si deve evitare il contatto con le maniglie. Le aree comuni (spogliatoio, doccia) devono essere utilizzate solo in piccoli gruppi e con garanzia di distanza minima di 2 m. È raccomandato l'uso di docce singole (per escludere il vapore acqueo come possibile mezzo di contagio per altre persone) e/o va considerata la possibilità di fare la doccia a casa o in hotel".

Accessi al terreno di gioco

Ingressi separati, ma schieramento in campo 'confermato' anche se a distanza e senza strette di mano. L'ingresso in campo dovrà essere previsto in momenti separati per evitare contemporanea occupazione del tunnel o dei corridoi.

Ingresso in campo delle Squadre e degli Arbitri

Nessun accompagnamento da parte di bambini; nessuna mascotte; nessuna foto di squadra; nessuna cerimonia pre-gara con altre persone; nessuna stretta di mano; apposita modalità di schieramento congiunto delle Squadre che consenta il distanziamento".

In definitiva, prepariamoci ad un Calcio completamente diverso da come ce lo ricordavamo, un Calcio senza abbracci, senza foto, senza interviste, senza bambini, senza esultanze e soprattutto senza tifosi. Insomma un Calcio triste, ma pur sempre Calcio .


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