Doppio regime sulla flat tax per le partite Iva, premi per chi sceglie la fattura elettronica, conto dedicato e soglie per personale e addio definitivo alla flat tax del 20%. Le novità della manovra 2020

di Annamaria Villafrate - Il Governo Conte bis inverte la rotta rispetto all'esecutivo Giallo verde, introducendo misure e controlli per le Partite Iva, per favorire lavoratori dipendenti e famiglie. Tuttavia non è inversione definitiva, le ipotesi che spuntano rappresentano un "compromesso" sulle modifiche alla flat tax dopo la strenua difesa della misura da parte del Movimento che l'ha introdotta lo scorso anno, "perchè - scrivono sul blog i 5 Stelle - aiuta i giovani professionisti. E colpire 2 milioni di giovani professionisti per finanziare altri provvedimenti significa alimentare una guerra tra poveri".

Intanto, tra le ipotesi in cantiere spuntano con forza il saluto definitivo alla flat tax del 20% che sarebbe dovuta entrare a regime nel 2020 per i redditi compresi tra i 65.001 e i 100.000 euro, mentre si introducono regole più stringenti per i forfettari al 15% (come regime analitico, conto dedicato e soglie per dipendenti e beni strumentali). Per contro, si studia un doppio regime: da una parte l'attuale forfettario fino a 30mila euro e dall'altra la scelta tra analitico e forfettario dai 30 ai 65mila euro. Inoltre, potrebbe arrivare un regime premiale per chi opta volontariamente per la fattura elettronica.

Nel dettaglio:

Doppio regime

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La soluzione allo studio prevede l'intoccabilità dell'attuale forfettario fino a 30mila euro e l'introduzione della scelta tra analitico e forfettario per chi invece registra dai 30mila ai 65mila euro di ricavi e compensi. L'aliquota resterebbe sempre al 15% o al 5% per le startup. Si andrebbe incontro così alle istanze della categoria, che, tramite i rappresentanti di Rete Imprese Italia ha già manifestato la propria contrarietà al ritorno all'analitico, e si eviterebbe di penalizzare le piccolissime partite Iva per le quali tale regime porterebbe pesanti conseguenze in termini di imposte e contributi.

Conto corrente dedicato

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Il decreto fiscale collegato al Ddl Bilancio a quanto pare, disporrebbe altresì l'obbligo di tenuta di un conto corrente dedicato alla sola attività imprenditoriale o professionale. In questo modo tutti i dati che confluiranno nella super anagrafe dei conti correnti saranno a disposizione dell'Agenzia delle Entrate per i propri controlli. La manovra infine potrebbe reintrodurre anche le soglie dei 5000 euro per i compensi a dipendenti e collaboratori e quella dei 20.000 euro relativo al costo dei beni strumentali, al lordo dell'ammortamento.

Fattura elettronica "volontaria"

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Novità per i forfettari anche sul fronte della fatturazione elettronica. L'ipotesi che si profila all'orizzonte vede la possibilità di usare la fattura elettronica (oggi non obbligatoria per chi ha aderito alla flat tax) quale leva di compliance. In sostanza, chi si trova nel regime agevolato tra 30 e 65mila euro di ricavi potrebbe fruire di un regime premiale se decidesse di aderire volontariamente alla fatturazione elettronica. Un'ipotesi confermata anche dal viceministro all'economia Antonio Misiani che a Radio Capital ha affermato "Mettiamo alcuni paletti limitati alla flat tax da zero a 65 mila euro ma con un'incentivazione per chi passerà volontariamente alla fatturazione elettronica". Ciò "nell'ottica di completare il sistema di fatturazione elettronica che permette di recuperare parte dell'evasione fiscale".

Addio alla flat tax del 20%

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Sembra ormai confermato, invece, l'addio definitivo alla flat tax del 20% sui redditi compresi tra i 65.001 e i 100.000 euro. La misura, che il precedente Governo Giallo verde aveva intenzione di far partire da gennaio 2020, ormai è solo un ricordo. Lo stop porterebbe allo Stato un tesoretto di poco più di 2 miliardi in tre anni da destinare su altri versanti.


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Flat tax: raccolta di articoli
Flat Tax: cosa รจ e come funziona

Foto: 123rf.com
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