Come spiega il sottosegratario al lavoro Durigon il governo sta lavorando ad alcuni "paletti" sulla quota 100 tra cui il divieto di cumulo della pensione con eventuali redditi

di Redazione - Quota 100, come annunciato già da mesi, sarà basata sull'ipotesi 62-38, "un'ipotesi che comunque sia consentirà a circa 350-370mila lavoratori di raggiungere i requisiti per andare in pensione". Così il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, con Labitalia sull'intervento del governo in materia di pensioni.

"Stiamo lavorando a un impianto che prevede comunque alcuni paletti come, ad esempio, il divieto di cumulo della pensione con eventuali redditi" annuncia Durigon sostenendo che si tratta "di un intervento essenziale per rilanciare il mercato del lavoro, che è stato 'ingessato' dall'oggi al domani nel 2011 dalla legge Fornero".

Il provvedimento, spiega ancora il sottosegretario, potrebbe entrare nella legge di bilancio o addirittura in un decreto legge collegato: "l'importante è che entri in vigore dal 1° gennaio 2019".

Sul fronte risorse, prosegue Durigon, sono state fatte ipotesi e previsioni tecniche. "Avremo, credo, una spesa minore nel primo anno, e le risorse 'risparmiate' verranno spese sempre su quota 100
negli anni successivi" dice, sottolineando "credo che abbiamo trovato un'armonia di azione che prevede anche negli altri anni una soluzione adeguata a quella che sarà una riforma strutturale". Sull'uscita anticipata dei pubblici dipendenti invece, afferma: "stiamo ragionando su un'esigenza importante che ci ha evidenziato il ministro Bongiorno, per evitare che alcuni uffici possano soffrire di carenze eccessive". Perciò per andare in pensione con quota 100 "sarà necessario un preavviso di tre mesi - mentre - per le finestre si sta studiano un 'sistema mobile' che consentirà di uscire in tutti i periodi dell'anno".


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