Inauguriamo oggi la nuova rubrica "I racconti giuridici di nonna Norma e nonno MassiMario", due anziani avvocati ancora in attività che cercano di insegnare il diritto al nipotino Cavillo, attraverso brevi racconti narrati come favole.
Nel racconto di oggi, nonna Norma dovrà spiegare al piccolo Cavillo, la recente sentenza del tribunale di Modena che ha negato il diritto "incondizionato" del figlio maggiorenne di restare nella casa dei genitori.
Buona lettura!
Nonna Norma e la storia del 34enne cacciato di casa
CAVILLO: "Buongiorno nonna, tra qualche minuto andrò a scuola, riesci a raccontarmi una delle tue storie giuridiche?"
Nonna NORMA: "Ciao CAVILLO certo 5 minuti basteranno; oggi ti racconto la storia di un ragazzo di 34 anni che voleva stare ancora a casa con mamma e papà".
CAVILLO: "Perché nonna che male c'è a restare a casa con papà e mamma a 34 anni?"
Nonna NORMA: "Allora CAVILLO diciamo che quando si diventa così grandi bisogna essere indipendenti, quindi, bisogna trovarsi un lavoro e andare a vivere da soli.
I genitori sono tenuti a mantenere economicamente i figli finché sono piccoli oppure anche se sono maggiorenni ma ancora non autonomi economicamente".
CAVILLO: "Ma questo ragazzo non voleva lavorare?"
Nonna NORMA: "Eh già, CAVILLO questo ragazzone di 34 anni non aveva continuato negli studi ma non aveva voglia neppure di lavorare. I genitori si sono, quindi, stancati di continuare a mantenere il figlio e si sono rivolti al Tribunale per risolvere la questione".
CAVILLO: "E il Tribunale cosa ha deciso, nonna?"
Nonna NORMA: "Il Tribunale ha dato ragione ai genitori dicendo che il ragazzo era ormai così grande da poter andare a vivere da solo e che doveva cercarsi un lavoro. Ovviamente il giudice ha dato un po' di mesi di tempo al ragazzo per andare via di casa e finché non troverà un lavoro i genitori lo aiuteranno economicamente versando gli alimenti (l'assegno alimentare è una piccola somma di denaro riconosciuta alle persone in stato di bisogno)".
CAVILLO: "Nonna quale Tribunale ha detto questo?"
Nonna NORMA: "A dire ciò è stato il Tribunale di Modena (sentenza del 1 febbraio 2018)".
CAVILLO: "Grazie nonnina mia, adesso scappo a scuola, ci vediamo a pranzo".
Nonna NORMA: "Buona giornata piccolo".
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