Secondo i dati diffusi dall'Inps a inizio 2016 nel settore privato le pensioni ammontano a 18,1 milioni

di Marina Crisafi - Escluse quelle pubbliche ed ex Enpals, ammontano a 18,1 milioni le pensioni a inizio 2016. Di queste, oltre il 63% (11,5 mln) risulta inferiore a 750 euro. Lo rende noto l'Inps nelle statistiche dell'Osservatorio delle pensioni rimarcando la "forte concentrazione nelle classi basse" e l'accentuata differenza di genere, seppur si tratti solo di una misura indicativa, considerato che molti pensionati hanno più di una prestazione o altri redditi.

Nello specifico, mentre per gli uomini la percentuale di prestazioni con importi inferiori a 750 euro è pari al 45,2% (e oltre un terzo percepisce un importo compreso tra 1.500 e 3.000 euro), per le donne gli assegni al di sotto di tale cifra rappresentano oltre i tre quarti del totale (77,1%).

Quanto alle prestazioni erogate, il 66,1%, come emerge dai dati, è costituito da pensioni di vecchiaia (categoria che include anche le pensioni anticipate e di anzianità oltre che i prepensionamenti), il 26,5% da pensioni ai superstiti (di cui l'88,1% a donne) e il 7,4% è rappresentato da pensioni di invalidità (di cui il 48,8% a uomini).

Le pensioni agli invalidi civili (pari a 2.980.799 ad inizio 2016) per il 44,8% sono erogate al Sud, per il 34,7% al Nord e per il 20,6% al centro.

Se si guarda ai trattamenti assistenziali nel complesso (ivi inclusi quindi gli assegni sociali), a fronte del dato medio di 63 prestazioni ogni mille residenti, si passa dal minimo del Trentino (26 ogni 1.000 residenti) al massimo della Calabria (97 ogni 1.000).

Infine, l'età media dei pensionati è di 73,6 anni, con una differenza di genere di quattro anni e mezzo (71 anni gli uomini, 75,5 le donne).


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