È stato ufficializzato, con la sua pubblicazione in Gazzetta, il decreto legge n.57 del 21 maggio 2013, quello che passerà alla memoria come il "sospendi Imu", anche se in realtà lo scopo è ben più ampio, come declamano i sottotitoli: "Interventi urgenti in tema di sospensione dell'imposta municipale propria, di rifinanziamento di ammortizzatori sociali in deroga, di proroga in materia di lavoro a tempo determinato presso le pubbliche amministrazioni e di eliminazione degli stipendi dei parlamentari membri del Governo".

Il decreto si compone di 5 articoli, piuttosto sintetici, che ci dichiarano la volontà del Governo Letta di porre rimedio, se non altro almeno provarci, alla grave situazione di crisi economica, che si è trasformata sempre più in crisi lavorativa e crisi sociale.


Art. 1: Disposizioni in materia di imposta municipale propria

Il punto di partenza è la sospensione della tassa sugli immobili o IMU, o meglio della prima rata della tassa dovuta a giugno dai proprietari di prima casa, che rientrino espressamente in precise categorie: ne sono esclusi, infatti, i proprietari di immobili di classe A1, A8 e A9. La sospensione è estesa anche ai terreni agricoli e fabbricati rurali. L'articolo prevede anche che le somme non incassate dai comuni potranno essere compensate dalle anticipazioni di liquidità, messe a disposizione dalla Tesoreria di Stato. Gli oneri per gli interessi che deriveranno da tali anticipazioni, precisiamolo per i più diffidenti, saranno messi a disposizione dallo Stato stesso, grazie ai risparmi provenienti dall'abolizione delle indennità da parlamentari per i ministri, segretari e sottosegretari neo-eletti.
Si prevede un investimento di ben 18,2 milioni di euro, di cui almeno 13 milioni provenienti dai tagli sulla politica. Pas mal, per iniziare.

Attenzione però, come già più volte anticipato dai nostri politici, non si tratta di un'abolizione definitiva, quanto invece di una temporanea sospensione dell'IMU. In attesa che venga approvato un decreto definitivo a riguardo di tasse sugli immobili e TARES, atteso entro il 31 agosto. Se così non dovesse accadere, si dovrà provvedere al pagamento della prima rata dovuta entro il 16 settembre 2013, così come da precedente decreto legge.


Art.2: Clausola di Salvaguardia

Si precisa che la ri-determinazione di cui sopra dovrà avvenire in rispetto degli impegni presi con la Comunità Europea ( e non solo con noi cittadini in campagna elettorale, ndr).


Art. 3: Contenimento delle spese relative all'attività politica

Quell'articolo che, insieme con l'art.1 finirà per essere tra i nostri preferiti del decreto, perché punta a tagliare sui costi della politica. I membri del Parlamento, che assumono le funzioni di Presidente del Consiglio dei Ministri, Ministro o Sottosegretario di Stato, non potranno cumulare il trattamento stipendiale previsto per tale carica con l'indennità spettante ai parlamentari; i parlamentari di cui prima, dunque, se già dipendenti della PA dovranno necessariamente rinunciare ad uno dei due indennizzi. Un provvedimento assolutamente necessario in questo momento nero.


Art. 4 Disposizioni in materia di ammortizzatori sociali in deroga, di contratti di solidarietà e di contratti di lavoro subordinato a tempo determinato.

Piano di immediato rifinanziamento della Ciga, così come di tutela dei lavoratori, data la crisi lavorativa che ha raggiunto ormai picchi altissimi. I fondi saranno prelevati da accantonamenti destinati ad altri progetti ed al momento inutilizzati. Ben 250 milioni, ad esempio, saranno prelevati dal Fondo di Formazione e destinato agli ammortizzatori sociali; con la promessa di raccogliere nuovamente la cifra per tale progetto entro breve. In realtà 246 milioni arriveranno dalle casse dell'Inps. Dal Fondo ne giungeranno anche altri 216 per il 2013 soltanto e altri 100 dal fondo destinato all'attuazione del Trattato Italia-Libia. Attualmente sospeso causa mutato regime, e che si spera non debba essere pertanto rifinanziato. Infine 100 dal Fondo sviluppo e coesione. Si demanderà ad un decreto messo a punto da Ministero del Lavoro, insieme con quello della Finanza, dopo concertazione anche con la Conferenza Stato-Regioni e delle parti sociali, la determinazione delle modalità di erogazione di tali soldi e delle tempistiche di presentazione delle domande da parte di lavoratori e datori. Interverrà in maniera determinante anche l'INPS, che dovrà monitorare costantemente la domanda e l'offerta, così da permettere allo Stato di conoscere l'andamento delle spese pubbliche ed eventualmente intervenire in caso di necessità di ulteriori fondi.

Si prevede anche un'ulteriore proroga dei contratti a tempo determinato nella pubblica amministrazione, la cui scadenza slitterà dal 31 luglio 2013 al 31 dicembre 2013. Sono interessati i contratti stipulati entro il 30 novembre 2012 e che abbiano superato il limite di 36 mesi, compresivi di proroghe, oppure un limite differente come da CCNL per il settore interessato. Anche i contratti a tempo determinato dei lavoratori operanti negli uffici immigrazione delle Questure, il cui contratto avrebbe dovuto scadere il 30 giugno 2013. La durata del contratto, che aveva portato all'assunzione di personale extra per poter far fronte alla crisi di immigrazione clandestina nel 2008, era di 30 mesi. Anche per loro una proroga al 31 dicembre 2013, per poter continuare a garantire un servizio dignitoso agli immigrati.


Art. 5: Entrata in vigore.

Il giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta. Quindi il 22 maggio 2013.

Vai al testo del decreto legge n.57 del 21 maggio 2013
Barbara LG Sordi
Email barbaralgsordi@gmail.it

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http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto-legge:2013-05-21;54

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