Sarà l'Europa a dire se le misure assunte ieri dal governo sono sufficienti a fronteggiare la crisi. È quanto afferma il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, che però apprezza quanto deciso in tema di dismissione del patrimonio pubblico: si tratta di "una richiesta che noi facciamo da diverso tempo, meglio vendere le cose che le persone". Per la Cisl, spiega Bonanni, occorrono "misure rigorose e forti, ma che abbiano un impatto sociale improntato all'equita', vale a dire che permetta di vedere concretamente che chi ha di piu' paga di piu' e chi ha di meno da' di meno". Per quanto riguarda poi l'ipotesi di un possibile nuovo intervento sulle pensioni
, il sindacalista spiega che "anche noi abbiamo molte resistenze su questa materia, perche' nella scala delle priorita' un tale intervento non puo' venire prima della riforma fiscale, della patrimoniale, di interventi sul costo dell'amministrazione pubblica e sul costo della politica, di una revisione profonda delle municipalizzate". In altri termini secondo Bonanni, prima di toccare detenzioni ci sono molte altre cose da fare. Quanto ai licenziamenti, il no della Cisl è chiaro e netto: "Se li toccano noi ci mobilitiamo" conclude Bonanni.

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