La Suprema Corte ha confermato l'esclusione di una giovane aspirante poliziotta dall'Accademia per via di un tatuaggio precedentemente rimosso

Esclusione Accademia polizia per tatuaggio

La Corte di Cassazione ha confermato l'esclusione di una giovane aspirante poliziotta dall'Accademia per la presenza di un tatuaggio precedentemente rimosso.

La decisione delle Sezioni Unite (ordinanza n. 8676/2023 sotto allegata) è stata presa nonostante la donna avesse sottoposto il tatuaggio a un processo di rimozione laser, in quanto i regolamenti interni prevedono l'esclusione di candidati con tatuaggi visibili.

La giovane, che aspirava a diventare agente di polizia, aveva presentato ricorso contro la decisione del Consiglio di Stato, sostenendo di aver risolto il problema con la rimozione del tatuaggio.

Tuttavia, la Corte ha stabilito che, nonostante la rimozione, le tracce del tatuaggio rimanevano visibili e quindi la giovane non soddisfaceva i requisiti previsti dal regolamento.

La sentenza della Cassazione sottolinea l'importanza del rispetto delle regole e dei regolamenti interni delle forze dell'ordine, anche se ciò comporta l'esclusione di candidati motivati e desiderosi di intraprendere la carriera di polizia.

La vicenda ha suscitato un dibattito sulla rigidità dei regolamenti e sulla necessità di valutare caso per caso le situazioni dei candidati, tenendo conto delle loro competenze e della loro volontà di servire la collettività.

Scarica pdf Cass. SS.UU. n. 8676/2023

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