Abusa del processo il ricorrente che in Cassazione presenta un ricorso confuso, sovrabbondante, con un richiamo esagerato a documenti e un'esposizione poco chiara che costringe la Corte a individuare le censure

Abuso del processo

In una controversia che vede coinvolte diverse società la Cassazione con la sentenza n. 4300/2023 (sotto allegata) dichiara il ricorso presentato inammissibile.

Il ricorso risulta contorto nell'esposizione delle vicende processuali e pieno di dettagli irrilevanti ai fini del decidere.

Un ricorso di questo tipo costringe la Corte a leggere informazioni e dati non necessari tanto da dovere selezionare gli elementi necessari alla individuazione dei motivi.

Il ricorrente è pertanto caduto in un'esposizione sovrabbondante e del tutto eccessiva che rende impossibile individuare i punti focali della vicenda e le censure ipotizzate.

Il principio di specificità del ricorso esige una esposizione chiara e sintetica dell'oggetto del ricorso e del contenuto delle censure, che si realizza anche attraverso il richiamo dei documenti e degli atti essenziali.

Alla declaratoria di inammissibilità consegue il pagamento a titolo di responsabilità aggravata ex art. 96 c.p.c. della somma di euro 6.500 pari alle spese processuali.

Scarica pdf Cassazione n. 4300/2023

Altri articoli che potrebbero interessarti:
In evidenza oggi: