Per la Cassazione, a 29 anni si presume che i figli siano in grado di lavorare e quindi di rendersi completamente autonomi rispetto ai genitori, a mano che gli stessi non siano disabili o non vi siano altri impedimenti

Mantenimento figli maggiorenni non disabili

La Cassazione, con una decisione che si rivela in linea con pronunce precedenti in materia di mantenimento dei figli maggiorenni, accoglie il ricorso di un padre, obbligato in primo e secondo grado a riconoscere alle due figlie gemelle di 29 anni un importo complessivo di 500 euro.

Per la Cassazione, visto che le ragazze non presentano disabilità e in sede di giudizio non sono emerse prove relative a impedimenti o percorsi di studi incompleti, stante l'età, si presume che le stesse siano in grado di lavorare e di mantenersi da sole.

Analizziamo in sintesi la vicenda e il ragionamento della Cassazione nell'ordinanza n. 2056/2023 (sotto allegata).

In una causa di divorzio il Tribunale riconosce a ex moglie e figlie un assegno mensile complessivo di 800 euro. La Corte di Appello nel rigettare l'impugnazione conferma i 300 euro in favore della ex e i restanti 500 euro da ripartire tra le due figlie.

Il padre ed ex marito nel ricorrere il Cassazione contesta la violazione, da parte della sentenza di appello, dei principi sanciti dalla Cassazione in ordine al mantenimento dei figli maggiorenni, visto che le stesse, emigrate entrambe in Germania, sono economicamente indipendenti.

Motivo che gli Ermellini accolgono in relazione al mantenimento delle figlie chiarendo che, nel caso di specie, le due figlie, gemelle di 29 anni, proprio in base all'età, si presumono capaci di lavorare e di provvedere ciascuna la proprio mantenimento, stante l'assenza di disabilità, ragioni impeditive o un percorso di studi lasciato a metà.

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Scarica pdf Cassazione n. 2056/2023

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