Cosa accade se il coniuge obbligato deduce le somme oggetto di mantenimento, mentre il beneficiario dell'assegno non le dichiara al fisco

Mantenimento e fisco

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Il versamento dell'assegno di mantenimento comporta delle conseguenze anche sul piano fiscale.

Il coniuge obbligato, infatti, può dedurre dalle tasse l'importo corrisposto, mentre il coniuge beneficiario deve riportare le somme percepite nella dichiarazione dei redditi (essendo queste equiparate a reddito da lavoro dipendente).

In alcuni casi, tuttavia, tali due attività potrebbero non risultare "allineate": si pensi, ad esempio, al caso in cui l'ex obbligato ha dedotto una somma che il beneficiario non ha invece dichiarato al fisco, assumendo di non averla mai ricevuta.

Se tale incongruenza è accertata, possono scattare degli accertamenti da parte dell'ufficio delle imposte, che sanzionerà, a seconda dei casi, il coniuge che ha portato in deduzione un importo non sborsato o quello che non ha dichiarato un importo percepito.

Niente presunzioni

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In proposito, è particolarmente importante chiarire che l'Agenzia delle entrate, in sede di controllo, non può presumere la "colpevolezza" di uno degli ex coniugi solo in ragione del comportamento fiscale dell'altro.

Ad esempio, non è possibile presumere che la ex moglie abbia evaso le imposte solo perché il suo ex marito ha portato in deduzione le somme oggetto dell'assegno di mantenimento che lei non ha invece dichiarato al fisco. È invece fondamentale che l'Agenzia delle entrate dimostri che le predette somme sono state effettivamente erogate, senza possibilità di scaricare sulla contribuente la prova contraria.

La lettera dell'avvocato basta

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Una problematica simile è stata recentemente affrontata anche dalla Commissione Tributaria Regionale del Lazio che, nella sentenza numero 1711/2021, ha affermato che per giustificare la contribuente sottoposta ad accertamento fiscale per non aver dichiarato le somme asseritamente ricevute dal marito a titolo di mantenimento basta che questa produca la raccomandata inviata all'ex per intimargli il pagamento di quanto non corrispostole.

Tale diffida vale a giustificare la mancata dichiarazione al fisco dell'importo oggetto dell'assegno.

Valeria Zeppilli

Foto: 123rf.com
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