Per la Cassazione le oscillazioni giurisprudenziali possono al più rilevare se frutto di una precisa e consapevole scelta difensiva del legale, previa adeguata informazione data ai clienti

Avvocati: responsabilità professionale e incertezza giurisprudenziale

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L'oscillazione della giurisprudenza non può costituire ragione per escludere tout court la responsabilità professionalità dell'avvocato che omette di sollevare l'eccezione di usucapione (del diritto a mantenere le strutture a distanza non regolare dal confine).


Infatti, ciò potrebbe avvenire al più qualora la mancata prospettazione in giudizio dell'eccezione sia frutto di una precisa scelta difensiva, consapevole e ponderata del professionista che decide di agire in tal senso soltanto dopo aver adeguatamente informato i clienti, ponendoli nella situazione di valutare l'opportunità e i possibili rischi di sollevare una eccezione che avrebbe potuto essere ritenuta infondata.


Lo ha chiarito la Corte di Cassazione, terza sezione civile, nella sentenza n. 4655/2021 (qui sotto allegata) accogliendo le di due clienti che, in sede di merito, aveva chiesto la condanna dell'avvocato per responsabilità professionale in relazione allo svolgimento dell'incarico di difensore in un giudizio civile contro di essi, promosso con successo da una vicina.

I due erano stati condannati, tra l'altro, ad arretrare la propria casa a distanza regolare dal confine ed essi ritengono che l'avvocato abbia omesso di sollevare l'eccezione riconvenzionale di usucapione del diritto di mantenere le strutture a distanza non regolamentare.

L'istanza viene però respinta dal Tribunale che decide, invece, di accogliere la domanda riconvenzionale dell'avvocato, condannando i due a pagare la somma pretesa dal legale a saldo del compenso per l'opera prestata, oltre interessi moratori. Una decisione confermata dalla Corte d'Appello, che, tra le altre cose, rilevava come vi fosse giurisprudenza incerta sulla usucapibilità del diritto a mantenere i manufatti a distanza irregolare dal confine.

Scelta consapevole e ponderata del professionista

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La Corte di Cassazione, invece, dissente da tale ricostruzione e, nell'accogliere il ricorso dei clienti, richiama in motivazione i principi consolidati in materia di responsabilità professionale dell'avvocato. In particolare, gli Ermellini si soffermano sul rilievo inerente l'incertezza della giurisprudenza (all'epoca in cui il provvedimento fu reso).

Questa, si legge in sentenza, avrebbe potuto costituire ragione di esclusione della responsabilità ove la mancata prospettazione in giudizio dell'eccezione di usucapione fosse stata frutto di scelta consapevole e ponderata del professionista, adottata all'esito di una compiuta informazione dei clienti, in tal modo preventivamente posti in grado di vagliare l'opportunità e i possibili rischi di sollevare una eccezione che avrebbe potuto essere ritenuta infondata.

Nella specie, tra l'altro, non paiono neppure apprezzabili i predetti rischi, in quanto non è possibile ipotizzare alcun esito peggiore del giudizio in caso di insuccesso della eccezione di usucapione, ma al più la sua ininfluenza. Ancora, nel caso in esame, il richiamo a quella incertezza appare agli occhi dei giudici più come "una giustificazione a posteriori addotta (solo) nel giudizio di responsabilità".

Compiuta informazione del clienti

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La Suprema Corte evidenzia come "in tale contesto la valutazione della diligenza professionale dell'avvocato non implica alcun giudizio sulla effettiva difficoltà o controvertibilità della menzionata questione (della usucapibilità del diritto a mantenere costruzioni a distanza illegale), ma si arresta a uno stadio anteriore, quello cioè della verifica che la scelta difensiva abbia effettivamente tenuto conto delle questioni prospettabili e sia stata adottata, all'esito di una compiuta informazione dei clienti, sulla base di una diligente e razionale ponderazione dei vantaggi e dei rischi ad essa connessi".

Nella specie, emerge piuttosto come l'obliterazione di quella possibile ulteriore strategia difensiva sia stata solo conseguenza di un contegno sostanzialmente passivo rispetto alle indicazioni dei clienti (ignari di quella possibilità) e, per ciò solo, certamente distante dalla diligenza media nel caso di specie esigibile dall'avvocato. A seguito dell'accoglimento del ricorso, la parola passa al giudice del rinvio.

Scarica pdf Cassazione Civile, sentenza n. 4655/2021

Foto: 123rf.com
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