Per la Cassazione, l'avvocato ha diritto al rimborso delle spese vive, perché non sono incluse nelle spese forfettarie rimborsabili per legge in misura percentuale

Spese documentate dell'avvocato

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La C.t.p dichiara inammissibile il ricorso presentato da un avvocato, relativo a delle spese documentate e instaurato ai sensi dell'art. 70 del dlgs n. 546/1992 affinché venga ottemperato il giudicato nei confronti dell'Agenzia delle Entrate.

Le spese vive sono incluse in quelle generali?

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Avverso la decisione il ricorrente promuove giudizio di Cassazione, in cui nessuno si costituisce per l'Agenzia delle Entrate. In esso denuncia la violazione e la falsa applicazione dell'art. 91 c.p.c, che disciplina la condanna alle spese, dell'art. 2 del DM n. 55/2014 sui compensi e le spese degli avvocati e dell'art. 70 del dlgs. 546/1992 sul giudizio di ottemperanza.

L'avvocato sostiene che le spese vive e documentate non possono essere incluse nella percentuale prevista per le spese generali perché questa voce rientra nel compenso dovuto all'avvocato.

Le spese vive sono diverse dalle forfettarie e vanno rimborsate all'avvocato

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La Cassazione con l'ordinanza n. 15985/2020 accoglie il ricorso dell'avvocato perché fondato.

L'art. 2 del DM n. 55/2014 stabilisce infatti che: "Il compenso dell'avvocato è proporzionato all'importanza dell'opera. 2. Oltre al compenso e al rimborso delle spese documentate in relazione alle singole prestazioni, all'avvocato e' dovuta - in ogni caso ed anche in caso di determinazione contrattuale - una somma per rimborso spese forfettarie di regola nella misura del 15 per cento del compenso totale per la prestazione, fermo restando quanto previsto dai successivi articoli 5, 11 e 27 in materia di rimborso spese per trasferta."

La Cassazione evidenzia come dalla norma risulti chiaramente la distinzione tra spese documentate e spese forfettarie.

Le prime sono rappresentate dalle spese sostenute per il processo come il contributo unificato, le marche da bollo, i compensi del consulente di parte e tutti gli esborsi comprovati da idonea documentazione.

Le seconde invece rappresentano una componente necessaria delle spese giudiziali "la cui misura è predeterminata dalla legge, e che spetta automaticamente al difensore, anche in assenza di allegazione specifica e di apposita istanza, da ritenersi implicita nella domanda di condanna al pagamento degli onorari giudiziali che incombe sulla parte soccombente."

Il rimborso delle spese forfettarie è previsto in particolare per ristorare l'avvocato di tutte quelle spese di gestione dello studio, che pur sostenute, non sono documentabili, come gli stipendi dei dipendenti, le utenze e il materiale di cancelleria, tanto per fare qualche esempio.

Scarica pdf ordinanza Cassazione n. 15985/2020

Foto: 123rf.com
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