Niente plastic tax sui prodotti che contengono una quota di compostabile. Introduzione graduale e 0,80 euro al chilo. Lo prevede uno degli emendamenti presentati al ddl bilancio 2020

di Redazione - Niente plastic tax sui prodotti che contengono una quota di compostabile e introduzione graduale della tassa: da un minimo del 60% nel 2020 a un massimo dell'80% nel 2022. È quanto prevede un emendamento del Pd al ddl bilancio 2020, attualmente all'esame della commissione bilancio al Senato.

Plastic tax in manovra

La misura inserita nella manovra prevede attualmente che la tassa sia applicata a tutti i prodotti che contengano plastica non riciclabile anche in misura parziale.

In base all'emendamento, invece, si applicherebbe solo ai prodotti che contengono plastica in misura prevalente.

Inoltre, l'imposizione passerebbe dall'euro al chilo, previsto dal ddl, a 0,80 euro.

Unc: plastic tax va eliminata

Secondo l'Unc, però, "la plastic tax va eliminata del tutto". "Servono incentivi, non disincentivi, almeno fino a che non sarà dato modo alle aziende di riconvertire i propri processi produttivi e non vi saranno validi sostituti per i consumatori" afferma il presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona. "Considerato il gettito previsto dal Governo, 1.079,5 milioni di euro nel 2020 e 2.191,9 nel 2021, la mera traslazione in avanti dell'imposta di consumo, non considerando, quindi, la diversa elasticità delle curve di domanda, variabile a seconda del bene, è pari a 42 euro nel 2020 e 86 euro nel 2021". Una stangata che "per come è ideata ora la tassa - conclude Dona - non porterebbe alcun beneficio all'ambiente ma solo un danno al portafoglio delle famiglie".


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