Il decreto clima, nella bozza del 4 ottobre prevede un buono mobilità di 1.500 euro e la promozione del trasporto scolastico sostenibile

di Annamaria Villafrate - Bonus mobilità di 1.500 euro. E' una delle novità del decreto clima (vedi bozza sotto allegata) dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri il 15 ottobre prossimo.

Il testo, composto da 14 articoli, può essere scisso idealmente in due parti, una dedicata agli aspetti formali della riforma, in cui si prevede l'istituzione e la disciplina di una Commissione interministeriale, di un Programma Strategico Nazionale, di misure di riequilibro ambientale e l'introduzione di una legge per il clima. Nella seconda parte invece, vengono messe in atto misure dal taglio più pratico, attraverso la modifica di un testo di legge che velocizza la pianificazione di emergenza relativa allo stoccaggio e allo smaltimento dei rifiuti, la previsione di ecoincentivi per chi rottama, la promozione del trasporto scolastico ecosostenibile, la riforestazione delle città metropolitane, riconoscimenti per i capoluoghi più virtuosi e fondi per le campagne informative sull'ambiente delle scuole.

Vediamo in dettaglio cosa prevedono i vari articoli del testo:

Commissione, piattaforma e programma strategico nazionale

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L'articolo 1 della bozza prevede, oltre l'istituzione della Commissione interministeriale per il contrasto ai cambiamenti climatici e la qualità dell'aria, la creazione di una Piattaforma presso il Ministero dell'Ambiente con lo scopo di raccogliere tutti i dati disponibili relativi ai cambiamenti climatici per supportare così l'attività della predetta Commissione. Alla Piattaforma, composta dalle più alte cariche nell'ambito della ricerca, della statistica e dell'ambiente il compito di:

  • monitorare e rilevare le emissioni attuali a livello nazionale;
  • proporre misure per la riduzione delle stesse e per implementare il programma strategico per il contrasto ai cambiamenti climatici;
  • approfondire lo studio degli impatti positivi su vari livelli;
  • verificare lo stato di attuazione del piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici;
  • ascoltare le associazioni ambientaliste;
  • valutare con scadenza triennale gli effetti prodotti dal presente decreto;
  • elaborare modelli di previsione e impatto sulle principali opere pubbliche.

Alla Commissione e alla Piattaforma il compito di approvare entro 60 giorni dall'entrata in vigore del decreto, il programma strategico nazionale per contrastare i mutamenti climatici e migliorare la qualità dell'aria, della durata di 5 anni, per mettere in campo importanti azioni definite ed elencate dal comma 2 dell'art 2 del decreto, tra le quali la definizione delle misure necessarie per raggiungere gli indicatori europei di qualità dell'aria.

Misure per il riequilibrio ambientale

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L'art. 3 del decreto dedicato alle misure per il riequilibrio ambientale prevede inoltre che entro 60 giorni dall'entrata in vigore del decreto, con decreto del Presidente del Consiglio siano stabilite le modalità con cui verificare se anche le amministrazioni locali si siano conformate all'obbligo di destinare una parte degli stanziamenti ordinari per far fronte alle violazioni della Direttiva 2008/50/CE, le modalità con cui monitorare il perseguimento di detto obiettivo e l'andamento della spesa erogata.

Legge per il clima

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Ogni due anni, a partire dall'entrata in vigore del decreto clima, il Governo deve presentare alle Camere un disegno di legge per migliorare la qualità dell'aria così suddiviso:

  • norme di applicazione immediata;
  • deleghe al Governo per l'emanazione di uno o più decreto legislativi;
  • autorizzazione ad adottare regolamenti e decreti ministeriali;
  • principi fondamentali per l'esercizio del potere normativo da parte di Regioni e province autonome, nel rispetto di quanto previsti dall'art. 117 della Costituzione;
  • norme correttive e integrative di leggi precedenti.

Al disegno dei legge occorrerà allegare una relazione tecnica che metta in evidenza lo stato di attuazione del programma strategico nazionale e del Piano nazionale integrato Energia e clima.

Incentivi per i comportamenti ecosostenibili

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L'art. 5 prevede un "buono mobilità" di 1.500 euro, da utilizzare entro i successivi tre anni, per l'acquisto, anche per il convivente, di abbonamenti al trasporto pubblico locale e regionale o per l'acquisto di biciclette, anche a pedalata assistita, per coloro che, residenti nei comuni interessati dalle procedure di infrazione n. 2014/2147 e n. 2015/2043 rottamano entro il 31 dicembre 2021 autovetture non omologate fino alla classe Euro 3.

A fronte di questi incentivi, il decreto, all'art. 13 prevede, di contro, la riduzione graduale dei sussidi ambientalmente dannosi contenuti nel Catalogo della legge n. 221/2015, da effettuarsi in sede di legge di bilancio annuale, destinando il 50% degli importi a un fondo creato per finanziare interventi in materia ambientale.

Obbligo per i Comuni con popolazione superiore ai 100.000 abitanti di approvare entro il 31 dicembre 2020 i Piani di mobilità sostenibile, per promuovere questo muovo di muoversi e assicurare così l'abbattimento del livelli di inquinamento.

Al Ministero dell'Ambiente, sempre per incentivare condotte eco sostenibili il compito di finanziare progetti per creare, ammodernare e mettere a norma corsie preferenziali per il trasporto pubblico locale. Progetti che devono essere presentati dai comuni, anche in forma associata, interessati alle procedure di infrazione sopra menzionate.

Promozione del trasporto scolastico sostenibile

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L'art 6 del decreto prevede finanziamenti per progetti sperimentali al fine di realizzare e implementare un servizio di trasporto pubblico per i bambini delle scuole statali di primo livello con mezzi di trasporto ibridi , elettrici o "non inferiori a Euro 6, immatricolati per la prima volta dopo il 31 agosto 2019."

Riforestazione

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Istituzione di un programma sperimentale per la messa a dimora di alberi, il reimpianto e la silvicoltura nelle città metropolitane, che dovranno, entro 90 giorni successivi all'entrata in vigore del decreto clima, presentare al Ministero dell'Ambiente un progetto con tanto di programmi operativi di dettaglio, dopo che il Comitato per lo sviluppo del verde pubblico ha dettato i criteri, le modalità e le finalità della progettazione e il riparto dei fondi tra le città.

Programma "Italia verde"

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Per incentivare iniziative, progetti e attività sostenibili viene istituito il titolo annuale "Capitale verde d'Italia" da conferire in via sperimentale, tra il 2020 e il 2022 a tre città italiane in base ad una procedura di selezione definita con decreto del Ministero dell'Ambiente. Per candidarsi le città possono presentare dei dossier contenenti i progetti finalizzati ad aumentare la sostenibilità ambientale delle attività urbane, con la finalità di migliorare la qualità dell'aria e la salute pubblica, promuovere la mobilità sostenibile e l'economia circolare. La conquista del titolo è requisito premiale per accedere ai finanziamenti per la sostenibilità ambientale del Ministero.

Programma #iosonol'ambiente

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Due milioni di euro per ogni anno, dal 2020 al 2022 da destinare al Fondo "Programma #iosonol'ambiente" per promuovere campagne informative, formative e di sensibilizzazione che verranno realizzate dalle scuole di ogni ordine e grado, che dovranno presentare al Ministero, collaborando anche con Università, Associazioni ambientaliste e centri di ricerca pubblici, proposte progettuali coerenti con il Piano triennale dell'offerta formativa.

Impianti di stoccaggio e rifiuti

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Modifiche al decreto legislativo n. 113/2018 per velocizzare la pianificazione di emergenza relativa agli impianti di stoccaggio e trattamento dei rifiuti.

Pubblicità dei dati ambientali

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L'art 12 dispone che i soggetti pubblici e i concessionari di servizi pubblici, se ne sono in possesso, devono rendere pubblici e disponibili ai cittadini i dati ambientali che risultano da rilevazioni effettuate dagli stessi. Questi dati, acquisiti dall'Istituto Superiore per la ricerca e la protezione ambientale, vengono poi sistematizzati in formato aperto e accessibile per renderli pubblici in una sezione dedicata del sito del Ministero dell'Ambiente.

Bozza Decreto Ambiente 4 ottobre.pdf

Foto: 123rf.com
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