I chiarimenti delle Entrate. È possibile fruire della detrazione del 100% per i figli a carico, solo nell'ipotesi in cui un soggetto possieda un reddito complessivo più elevato rispetto a quello della moglie

di Gabriella Lax - Figlio a carico del genitore che guadagna di più. È il caso di un genitore dipendente coniugato con professionista che ha aderito al regime forfettario, che può scegliere la più conveniente detrazione per i figli a carico nella misura del 100%, anziché applicare la ripartizione del 50% per ciascuno. Lo afferma l'Agenzia delle entrate nella risoluzione n. 69/E del 22 luglio 2019.

Forfettari, figlio a carico al 100% per il genitore che guadagna di più

Nell'esempio richiesto c'è un lavoratore dipendente, coniugato con una libera professionista che ha optato per il regime forfetario, che potrà fruire della detrazione per i figli a carico nella misura del 100%, anziché applicare la ripartizione del 50% per ciascun genitore, solo se possiede un reddito complessivo più elevato rispetto a quello della moglie. Come chiarisce Fiscooggi.it dell'Agenzia

delle entrate, ai fini della deroga, rilevano anche i compensi della moglie che ha optato per il regime agevolato, al lordo dei contributi previdenziali, unitamente ad altri emolumenti eventualmente conseguiti. L'Agenzia preliminarmente chiarisce, facendo un quadro della situazione, che la deroga alla ripartizione del 50%, contenuta nell'articolo 12 del Tuir (per cui a detrazione per figli a carico "è ripartita nella misura del 50 per cento tra i genitori non legalmente ed effettivamente separati ovvero, previo accordo tra gli stessi, spetta al genitore che possiede un reddito complessivo di ammontare più elevato"), è stata concepita dal legislatore per evitare la perdita del beneficio fiscale nel caso di incapienza dell'Irpef di uno dei due genitori. Precisa, poi, che l'accordo è possibile anche se la condizione di incapienza non sussiste, in quanto la norma non vi fa espresso riferimento. E ancora, che per la determinazione del reddito imponibile, il regime forfettario
prevede l'applicazione all'ammontare dei ricavi e dei compensi percepiti di un coefficiente di redditività, diversificato a seconda dell'attività svolta. Sul reddito imponibile si applica un'imposta sostitutiva. Da questo reddito si potranno dedurre solo i contributi previdenziali versati in base a disposizioni di legge (articolo 1, comma 64, legge n. 190/2014). Il reddito così determinato rileva ai fini del riconoscimento delle detrazioni per carichi di famiglia, come stabilito dal comma 75 della medesima legge. E ancora, secondo l'Agenzia
, come aveva spiegato con la circolare n. 10/2016, il reddito determinato secondo i criteri del regime forfettario rileva, unitamente al reddito complessivo, ai fini della determinazione della soglia di 2.840,51 euro, per considerare i familiari a carico (articolo 12, comma 2, del Tuir). Allo stesso modo, il reddito può rilevare anche ai fini della comparazione degli introiti più elevati, per stabilire quale genitore possa fruire della detrazione per figli a carico per l'intero importo, prevista dall'articolo 12 del Tuir. La deduzione finale è che l'istante potrà fruire della detrazione del 100% per i figli a carico, solo nell'ipotesi in cui possieda un reddito complessivo più elevato rispetto a quello della moglie.


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