Assegnato alla commissione ambiente alla Camera il ddl che propone di modificare l'art 844 per impedire l'allontanamento dei cani che abbaiando, non superano la normale tollerabilità

di Annamaria Villafrate - Modificare l'art 844 c.c. per impedire ai giudici di disporre l'allontanamento coatto dell'animale nel caso in cui, le immissioni sonore prodotte dagli stessi non superino la normale tollerabilità. E' quanto propone un ddl assegnato all'VIII Commissione Ambiente della Camera, a firma della deputata Michela Vittoria Brambilla, che da un lato mira a tutelare il "diritto" degli amici a quattro zampe di emettere i suoni connaturati alla loro natura, ma che dall'altro attirerà l'"ira" di chi invoca il proprio diritto al riposo e alla tranquillità, con il rischio di intasare le aule dei tribunali rimettendo ai giudici il compito di stabilire un giusto bilanciamento.

Immissioni sonore animali: la proposta di legge

La proposta di legge n. 19 (sotto allegata) avanzata dalla deputata Brambilla, da sempre schierata dalla parte degli animali, dice in sostanza che abbaiare e miagolare è un loro diritto. Si tratta infatti di diritti essenziali connaturati alle loro caratteristiche etologiche, pertanto non è possibile coartare la loro natura, anche se, come precisa la proposta, questo non significa che il proprietario possa ritenersi esonerato dal provvedere alla loro educazione.

Intenzione della deputata è quindi quella di modificare l'art. 844 c.c. sulle immissioni, al fine d'impedire che i giudici possano disporre l'allontanamento coatto dell'animale nel caso in cui, con il suo abbaiare, o facendo altro verso connaturato alla sua natura, non supera i limiti della normale tollerabilità.

Questo in sostanza il comma che dovrebbe essere aggiunto all'art 844 c.c: "Il proprietario o detentore di animali non è tenuto a impedire le immissioni sonore da parte degli stessi se queste non superano la normale tollerabilità. L'autorità giudiziaria, nell'applicazione del presente comma, tiene conto prioritariamente del benessere dell'animale e in nessun caso dispone l'allontanamento coatto dello stesso. Il proprietario o detentore non può essere perseguito o punito a causa delle immissioni sonore da parte del proprio animale".

Il cane abbaia continuamente anche di notte? Allora supera la normale tollerabilità

La deputata richiama a fondamento della propria proposta la Cassazione n. 7856/2008, estrapolando la parte della sentenza in cui la corte di legittimità ha evidenziato come la natura dell'animale che abbaia non può essere coartata al punto da impedirgli di abbaiare del tutto. Come precisano gli Ermellini, tuttavia questo principio vale se si tratta di episodi saltuari di disturbo da parte del cane che possono e devono essere tollerati dai vicini, in ragione dei principi del vivere civile.

Ipotesi che non si è verificata nel caso di specie loro sottoposto, in cui i giudici di legittimità hanno respinto la tesi dei ricorrenti. Per questi ultimi, infatti, poiché il regolamento di condominio non aveva fissato limiti più stringenti rispetto all'art 844 c.c., l'occasionale esistenza di rumori non avrebbe violato automaticamente la norma codicistica, non essendo stato dimostrato il superamento della normale tollerabilità. Limite che per il giudice d'appello era stato superato, ritenendo che "sussistesse la violazione del regolamento del condominio per il continuo ed ingiustificato abbaiare del cane, anche volendo tenere conto della natura dell'animale che non poteva essere coartata, fino ad impedirgli di abbaiare del tutto."

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Scarica pdf Proposta di legge n. 19 - 2018 Rumori animali- Brambilla

Foto: 123rf.com
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