Il governo rassicura sull'aumento Iva ma il ministro Tria pensa ad un riordino delle cosiddette tax expenditures, le spese fiscali che riducono il prelievo per i contribuenti

di Gabriella Lax - Poca attenzione sarà riservata nella prossima manovra alle agevolazioni fiscali. Perché, se da un lato è vero che l'obiettivo è non aumentare l'Iva, dall'altro, dalle indiscrezioni trapelate in questi giorni, sembra che il governo sia poco interessato alle agevolazioni fiscali.

Manovra, no aumento Iva e cancellazione bonus 80 euro

Il cambio di rotta del governo, spiega il vicepremier Matteo Salvini, non può iniziare con un aumento dell'Iva. Gli fa eco il vicepremier pentastellato, Luigi Di Maio chiarendo che le promesse vanno mantenute: «Lo abbiamo promesso e l'Iva non aumenterà».

Intanto a proposito dell'abolizione del bonus da 80 euro mensili voluto dall'ex premier Renzi arrivano le rassicurazioni di Salvini: «Il governo non pensa di togliere gli 80 euro e non vuole aumentare l'Iva. Lavoriamo per attuare il programma».

Era stato il ministro dell'economia Giovanni Tria, insieme al sottosegretario della presidenza del consiglio, il leghista Giancarlo Giorgetti, a riproporre un aumento della tassazione indiretta. Idee che però non avevano trovato il benestare di Di Maio e Salvini.

Riordino delle agevolazioni fiscali

La soluzione potrebbe essere quella di un riordino profondo delle tax expenditures che, precisa Tria al Sole24Ore, «finora non si è fatto perché è realizzabile solo se accompagnato da una riduzione delle aliquote generali». Le cosiddette tax expenditures sono agevolazioni fiscali introdotte per moltissime categorie di contribuenti. Si tratta di spese fiscali che riducono il prelievo per i contribuenti. Il loro valore complessivo è di circa 253 miliardi di euro, tenendo presente che, ad esempio detrazioni per figli a carico o per i carichi familiari in generale e quelle per il lavoro dipendente sono intoccabili. Il resto sarà nel mirino per finanziare flat tax

e reddito di cittadinanza. Sempre secondo Tria la decisione di non aumentare l'Iva avrebbe un effetto migliorativo sulla crescita, valutabile fra 1 e 2 decimali secondo i modelli. «Sull'Iva - chiosa il ministro - possiamo al massimo effettuare qualche riordino per semplificare alcune aliquote: stiamo elaborando varie ipotesi, alcune producono piccoli aumenti di gettito e altre qualche riduzione, ma con volumi assolutamente marginali».


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