Rinviata di un anno l'abolizione degli studi di settore. Lo prevede l'emendamento approvato al ddl bilancio
di Redazione - Addio studi di settore? Non per il momento. Bisognerà aspettare ancora un anno. E' quanto prevede un emendamento al ddl bilancio, approvato oggi dalla commissione bilancio della Camera, che rinvia al 2019 l'anno in cui gli indici di affidabilità economica prenderanno il posto degli studi di settore.

Studi di settore fino al 2019

Il rinvio di un anno dell'addio agli studi di settore, deciso dall'emendamento approvato, fa slittare l'entrata in vigore degli indici di affidabilità economica che già dal 2018 avrebbero dovuto applicarsi per oltre un milione di partite Iva, per arrivare a regime ad oltre 4 milioni di contribuenti.

Il testo approvato prevede che gli Isa si applichino "a decorrere dal periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2018" ossia dal 2019. Un rinvio che rappresenta una vera e propria marcia indietro rispetto a quanto annunciato nei mesi scorsi, atteso che era già stato dato il via libera ai primi 70 indicatori, dovuto soprattutto alle difficoltà di gestire contemporaneamente le nuove pagelle fiscali e gli studi di settore rimasti.

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Manovra: le altre novità approvate

Tra gli altri emendamenti approvati oggi, spicca il dietrofront sui call center, con la soppressione di una norma inserita nel corso dell'esame al Senato, che prevedeva l'esclusione per alcune aziende, con call center "interni", da obblighi, come quello di dichiarare da dove sta chiamando l'operatore all'inizio della telefonata e l'iscrizione nel registro degli operatori della comunicazione, e il minipacchetto "cultura", con fondi a biblioteche scolastiche e a alberghi della gioventù.


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Foto: 123rf.com
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