Le imprese che li utilizzeranno dovranno comunicare preventivamente il nominativo ed il codice fiscale del lavoratore
di Luigi Barile BlogLavoro.com - Nel corso del 2015 l'Inps ha registrato un vero e proprio boom dei buoni lavoro, secondo i dati forniti dallo stesso istituto di previdenza nel 2015 sono stati venduti circa 115 milioni di buoni con un incremento del 65% rispetto all'anno precedente il 2014. Un exploit che ha insospettito sia l'Istituto che il governo stesso. 

Grazie allo scambio di informazioni tra i 2 enti ed alle indagini condotte sull'uso dei buoni è emerso un uso non molto legale di questo strumento. Ad esempio molti datori di lavoro utilizzano i buoni per più ore o più giornate rispetto a quelle effettivamente dichiarate, altri datori invece pagano la retribuzione del lavoratore in parte con i voucher ed in parte in "nero", cioè non dichiarandola al fisco.

Dalle indagini condotte è emerso anche l'uso di questo strumento come compenso per prestazioni lavorative "normali"e non come lavoro accessorio o occasionale. Il fenomeno si è verificato in determinati settori lavorativi come quello del turismo o quello legato agli eventi sportivi e manifestazioni. 


Va ricordato che i buoni dedicati al lavoro accessorio sono in vigore dal 2008, introdotti dalla "riforma del Lavoro Biagi", e non sono una novità degli ultimi anni. 

I buoni lavoro oggi si pongono come obiettivo la regolarizzazione di molti lavoratori occasionali che lavorano a tutti gli effetti in "nero", senza avere nessun tipo di garanzia e tutele. In parte l'obiettivo è stato raggiunto ma è evidente che questo strumento deve essere modificato per evitare che venga impiegato con modalità illecite e diverse da quelle per cui è stato concepito. 


Buoni tracciabili cosa cambia?


Il Governo nelle ultime settimane ha infatti dichiarato di voler introdurre alcune misure per limitare questi fenomeni. Oltre a condurre controlli sull'uso di questo strumento che fino ad ora ha portato a buoni risultati è stato deciso che i buoni saranno completamente tracciabili. Questo significa che il datore di lavoro o le imprese che vorranno utilizzare i buoni dovranno comunicare preventivamente il nominativo ed il codice fiscale del lavoratore per il quale gli stessi saranno utilizzati. Dovranno essere indicati anche la data e il luogo in cui il lavoratore svolgerà la prestazione lavorativa e la sua durata complessiva.

Questi provvedimenti sono stati inseriti in una norma del primo decreto correttivo del Jobs Act che verrà portato all'approvazione in una delle prossime riunioni del Consiglio dei Ministri. 


Ricordiamo a tutti coloro che vogliono utilizzare questo strumento per regolamentare il lavoro accessorio dei propri dipendenti che, una volta acquistati, i buoni devono essere attivati. La procedura di attivazione dipende dalla modalità con cui sono stati acquistati. In questa pagina trovate tutte le informazioni e la procedura per attivare correttamente i buoni lavoro.


Foto: 123rf.com
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