Le attenuanti sono possibili anche se c'è stato un rapporto completo

La violenza sessuale può essere considerata di minor gravità se la vittima è la propria moglie.

A dirlo sono i giudici della Corte di Cassazione (sentenza n.39445/2014) che hanno annullato con rinvio una precedente sentenza della corte d'appello di Venezia che aveva invece escluso l'attenuante in relazione alla condanna di un uomo per i reati di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale ai danni della moglie.

La Corte d'Appello aveva ritenuto che le attenuanti non fossero applicabili al caso di specie dato che vi era stato un rapporto sessuale completo e ciò avrebbe escluso l'applicabilità dell'ipotesi attenuata del fatto di "minor gravità".

Secondo la Cassazione però per potersi concedere l'attenuante di "minore gravità" assumono rilievo una serie di indici come: il grado di coartazione esercitato sulla vittima, le sue condizioni fisiche e mentali nonché le caratteristiche psicologiche, "valutate in relazione all'età, all'entità della compressione della libertà sessuale e al danno arrecato alla vittima anche in termini psichici".

Del resto spiega la cassazione "così come l'assenza di un rapporto sessuale completo non può, per ciò solo, consentire di ritenere sussistente l'attenuante, simmetricamente la presenza dello stesso rapporto completo non può, per ciò solo, escludere che l'attenuante sia concedibile".  Secondo gli ermellini è infatti necessaria  una valutazione del fatto nella sua complessità.


Sotto questo profilo assume rilievo anche la valutazione delle ripercussioni psicologiche sulla vittima


Aggiunge inoltre la Cassazione che se si desse rilievo alla completezza o meno del rapporto si andrebbe a riprodurre la "vecchia distinzione, ripudiata dalla nuova disciplina, tra 'violenza carnale' e 'atti di libidine' che lo stesso legislatore ha ritenuto di non focalizzare preferendo attestarsi sulla generale clausola di casi di minore gravita".

Concludendo l'attenuante può essere applicata tutte le volte in cui è possibile ritenere "che la libertà sessuale della vittima sia stata compressa in maniera non grave". 


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