Compiti per le vacanze: quanto di più odioso per il malcapitato alunno destinatario e di più fastidioso per la famiglia. L'apprendimento nel bambino non è legato al sovraccarico di compiti che potrebbe addirittura risultare controproducente, ma alla capacità del docente di stimolare la sua curiosità e di coinvolgere l'alunno anche sul piano emotivo. Incuriosire e coinvolgere, proprio così. E' meglio spendere qualche decina di euro per un viaggio all'Acquario di Genova o starsene rintanati a casa tutto il weekend ad imparare a pappagallo, mnemonicamente, il nome e la stazza dei pesci? Insomma bisognerebbe vietare o no i compiti per le vacanze? Oltretutto, per …analogia juris, l'appiglio tecnico-giuridico esisterebbe ed è la circolare ministeriale del 14 maggio 1969 n.177 che regolarizza il riposo festivo degli alunni e non sembra che sia stata mai revocata. Vecchiotta quanto volete, ma anche il Codice Civile risale addirittura al 1942 e gode di ottima salute. Insomma i bambini come gli adulti hanno diritto di staccare la spina e di godersi il tempo libero. Ma cosa dicono gli esperti in proposito? Per schiarirci le idee abbiamo interpellato un pediatra di fama indiscussa, il Prof. ITALO FARNETANI. Ed ecco lo spunto che ci ha fornito per una DISCUSSIONE: il form sottostante è a Vostra totale disposizione.
"LE VACANZE SON FATTE PER FAR RIPOSARE I BAMBINI" - Prof. Italo Farnetani
"Le vacanze sono fatte per far riposare i bambini, per consentire che si ricarichino al massimo. E dal momento che i nove mesi d'impegno scolastico creano stress e tensione, bisogna recidere il legame almeno d'estate. Per il loro benessere fisico e mentale è necessario staccare completamente dallo stress legato all'apprendimento. È inutile anche far fare solo pochi compiti durante le vacanze: l'alunno, così, si abitua solo a studiare svogliatamente.
Dicono la maestre: che così dimenticano quello che hanno imparato. Ma non si dimentica nulla e per averli in forma a settembre devono dimenticare la scuola: lo stress abbassa le difese dalle malattie. Non facciamoci illudere dall'aspetto piacevole, spesso colorato, dei testi proposti oggi agli alunni: anche se camuffata, la difficoltà resta.
I compiti rappresentano un'inutile stress, e oltretutto non servono allo scopo. secondo un'indagine che ho condotto il 30% degli studenti li esegue a luglio, mentre solo il 2% preferisce agosto. Il resto li fa a giugno. E allora a che cosa servono?
È preferibile tenere bambini e ragazzi in mezzo alla gente che chiusi in casa a fare i compiti : le maggiori stimolazioni saranno un impulso importante per lo sviluppo. Ricordo in particolare che è opportuno godere appieno delle possibilità di muoversi, stare all'aperto e godersi famiglia e vacanze.
Non è vero poi che le vacanze degli studenti italiani sono troppo lunghe. In questo periodo si possono apprendere cose interessanti, ad esempio riscoprire la storia della propria famiglia, magari con l'aiuto dei nonni, degli oggetti tramandati nel corso delle generazioni e delle collezioni di fotografie."
Ringraziamo sentitamente per il contributo l'autorevole Prof. FARNETANI, abituale collaboratore del Corriere della Sera, e lanciamo l'ideale sasso nello stagno, confidando che i cerchi non si diradino.
Ecco cosa dice la circolare ministeriale del 14 maggio 1969 n.177

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