Dal Recovery Plan quasi 3 miliardi per la giustizia, ma per i giovani avvocati non sembra capace di individuare in concreto le misure idonee a risolvere le criticità del sistema giudiziario

Recovery Plan, quasi 3 miliardi per la giustizia

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Arrivano quasi tre miliardi di euro per il Recovery plan e la rinascita del Paese indirizzati alla Giustizia, ma secondo l'Aiga (Associazione italiana giovani avvocati) rileva che non sono previste misure idonee a risolvere le antiche criticità del sistema giudiziario del Paese. Lo scorso 15 gennaio è stato trasmesso in Parlamento il PNRR (Piano nazionale di resilienza e ripresa) del Recovery Plan. Nello specifico, in una nota, il ministero della Giustizia chiarisce che il Piano prevede uno stanziamento di 2,3 miliardi di euro da destinare alle assunzioni. Previsti fino a 16.000 addetti all'ufficio per il processo, con contratto a tempo determinato e sino a 2000 magistrati aggregati. Ed ancora l'immissione di nuove risorse per quanto riguarda il personale tecnico. Saranno assunti, con contratto a tempo determinato a ciclo unico, sino a 4.200 operatori, tra cui architetti, ingegneri, statistici e informatici: figure professionali fondamentali per migliorare il servizio sul territorio e far avanzare i progetti legati all'edilizia giudiziaria e alla digitalizzazione. Infine prevista la realizzazione di nuove cittadelle giudiziarie e la riqualificazione "green" e antisismica degli edifici esistenti. Le risorse per quest'obiettivo ammontano a 450 milioni di euro.

Pnrr richiama i disegni di legge di riforma del processo civile e penale

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È vero che il PNRR sembra finalmente dare (ma solo in apparenza) primaria importanza dopo anni di richieste, alla giustizia, tuttavia Aiga «esprime la propria preoccupazione per il richiamo (quasi integrale) ai disegni di legge di riforma del processo civile e penale in discussione alle Camere.

Il piano, come chiarisce il presidente Aiga, Antonio De Angelis ha il merito di porre: «al centro dell'agenda politica il Sistema Giustizia ed i temi sui quali da anni AIGA è intervenuta chiedendo l'adozione di un Piano di riforme organico e di reale modernizzazione: la digitalizzazione e l'uniformità delle procedure; la razionalizzazione e la semplificazione del quadro normativo esistente; il miglioramento dell'organizzazione della macchina giudiziaria e delle condizioni indecorose nelle quali versa l'edilizia giudiziaria; l'(in)efficienza anche energetica dei Palazzi di Giustizia; l'accrescimento delle professionalità e delle competenze specifiche degli operatori del settore, sono solo alcuni dei temi sui quali AIGA - da decenni - ha incessantemente sollecitato l'intervento della politica".

Aiga, la centralità della persona e dei suoi diritti

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Tuttavia, la politica non si mai interessata del Sistema Giustizia «attraverso investimenti adeguati e si è accontentata di offrire ai cittadini un servizio di scarsa qualità». Aiga, infine, ribadisce le osservazioni già illustrate nel corso dei «tavoli tecnici indetti dal dicastero della Giustizia ed i vizi e i difetti del piano di riforme (a costo zero) che appare (soprattutto con l'emergenza sanitaria in corso) già vetusto, non più attuale, indifferente rispetto alla centralità del valore umano della persona e dei suoi diritti e rassegnato ad accettare l'attuale mercificazione dei valori di Giustizia e dei Principi di Diritto».


Foto: 123rf.com
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