Passa alla Camera il nuovo decreto sicurezza che manda in soffitta il vecchio decreto Salvini. Ora il testo va al Senato che deve esprimersi entro il 20 dicembre

Sul nuovo decreto sicurezza arriva il sì della Camera

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Voto finale per il Decreto Sicurezza, che ha ottenuto alle ore 18.30 il sì definitivo della Camera, in un clima decisamente caldo in cui non sono mancate proteste e polemiche. Al testo però manca ancora il si del Senato, che deve arrivare entro il 20 dicembre.

Ripercorrendo l'iter del decreto sin dall'inizio ricordiamo che il testo, presentato il 21 ottobre 2020, è stato assegnato il giorno stesso alla Commissione Affari Costituzionali in sede referente e ha ricevuto il parere delle Commissioni Giustizia, Affari Esteri, Difesa, Bilancio e Tesoro, Cultura, Trasporti, Attività produttive, Lavoro, Affari sociali, Politiche UE, della Commissione parlamentare per le questioni regionali e del Comitato per la legislazione.

L'esame da parte della Commissione è iniziato il 25 ottobre e si è concluso il 25 novembre, dopo due giorni, ovvero il 27 novembre è invece iniziata la discussione in assemblea.

Cosa prevede il nuovo decreto sicurezza 2020

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Il nuovo decreto sicurezza, nato per soppiantare in diverse parti il decreto sicurezza emanato dall'allora Ministro dell'Interno del Governo Giallo Verde Matteo Salvini, è quasi interamente dedicato alla condizione giuridica dello straniero, alla protezione internazionale e al sistema di accoglienza.

Novità anche sui divieti di transito delle navi nel mare territoriale e trattenimento amministrativo dello straniero.

Nuove funzioni per il Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, organo di reclamo a disposizione dei migranti per denunciare per le condizioni di vita all'interno dei centri di trattenimento.

Novità anche in materia di comunicazioni in carcere (con la modifica del reato di agevolazione ex art. 391 bis e l'introduzione del nuovo art. 391 ter).

Pene più severe per il reato di rissa, modifiche al "DASPO urbano" al fine di contrastare la commissione di reati in materia di stupefacenti a mezzo internet.

Esclusa la particolare tenuità contemplata dall'art. 131 bis c.p quando, nei casi previsti dagli articoli 336 (Violenza o minaccia a un pubblico ufficiale) 337 (resistenza a pubblico ufficiale) e 341 bis (oltraggio a pubblico ufficiale) il reato è commesso nei confronti di un ufficiale o agente di pubblica sicurezza o di un ufficiale o agente di polizia giudiziaria nell'esercizio delle proprie funzioni, e nell'ipotesi di cui all'articolo 343 (oltraggio a un magistrato in udienza).

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