Di la tua e vota il sondaggio sulla legalizzazione delle diverse tipologie di utilizzo e su quella che ritieni debba essere una corretta regolamentazione

di Redazione - Si fa presto a dire Cannabis. Gli usi variegati della pianta, infatti, sono molteplici e diciamo pure che "non si può fare di tutta l'"erba" un fascio. Si dice no a tutto, spesso pensando solo all'utilizzo ricreativo e senza considerare tutti gli altri possibili utilizzi come: l'utilizzo terapeutico, l'uso industriale, la c.d. cannabis light la cui percentuale di THC è così bassa da escludere ogni possibile effetto drogante.

Cerchiamo quindi di fare chiarezza, partendo dalle definizioni e soffermandoci sugli usi e i vantaggi della pianta. Al termine di questo articolo trovi il sondaggio che puoi votare e lo spazio commenti per dire la tua...

Canapa: definizioni e uso

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- con il termine "Canapa" si intende la varietà di Cannabis (pianta) contenente una percentuale di THC (il principio attivo che può dare effetti psicotropi) inferiore all'attuale soglia (0,2%). Si parla invece di "Cannabis" quando la percentuale è maggiore.

- quando si parla di "Uso Umano della canapa" si intende un utilizzo della pianta di Canapa e dei suoi derivati per il consumo orale, topico, inalabile, ecc. L'Uso Umano comprende l'Uso Alimentare e l'Uso Cosmetico (con adeguate certificazioni di sicurezza per la salute).

- L'uso "Industriale" della canapa indica l'utilizzo della pianta e dei suoi derivati nel settore tecnico-industriale: tessile, edile, cartario, energie rinnovabili, ecc. (non comprende l'Uso Umano).

- l'uso "Medico" della canapa indica l'utilizzo della pianta e dei suoi derivati nel settore medico e in relazione alle proprietà benefiche dei componenti della pianta stessa. L'Uso Medico inoltre include l'uso Terapeutico/Adiuvanti Terapia del Dolore.

- l'Uso "Adulto" indica l'utilizzo nel settore sociale-ricreativo.

Apri la scheda dettagliata delle definizioni

Canapa: le diverse forme di utilizzo e la legalizzazione

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La battaglia tra i fautori della legalizzazione della Cannabis e gli oppositori va avanti oramai da decenni ed è spesso contrassegnata da non pochi condizionamenti ideologici. Sono state presentate numerose proposte di legge che mirano a legalizzare i diversi tipi di utilizzo della pianta. Spesso però si sono fatte confusioni e sovrapposizioni tra le diverse tipologie e i diversi tipi di utilizzo.

Alla luce delle definizioni sopra fornite, cerchiamo di fare chiarezza.

Cannabis uso terapeutico/medico

L'utilizzo medico è già legale in Italia ma la produzione è consentita entro limiti molto stringenti e al momento non risulta sufficiente a soddisfare il fabbisogno nazionale con la conseguenza che una parte della cannabis per uso terapeutico deve essere importata con un aumento di costi per i pazienti. Occorre quindi capire se si è favorevoli o meno ad autorizzare (sotto determinate condizioni) i laboratori farmaceutici italiani alla produzione di cannabis terapeutica per soddisfare l'intero fabbisogno interno.

Cannabis light

La produzione e commercializzazione della cannabis light è un nuovo settore inizialmente in forte crescita che ha subito un brusco arresto dopo una recente sentenza della Cassazione.

La materia è disciplinata dalla legge n. 242 del 2016 che prevede la possibilità di coltivare varietà della pianta che abbiano una percentuale di tetraidrocannabinolo (THC) non superiore allo 0,2 per cento, con un margine di tolleranza fino allo 0,6 per cento, essendo il THC un prodotto della pianta soggetto a piccole variazioni in risposta alle condizioni ambientali e climatiche. Tale margine di tolleranza è stato previsto però solo per la coltivazione e non anche per la vendita e sarebbe necessario un intervento legislativo per un allineamento del margine di tolleranza.

C'è anche chi suggerisce di estendere alla cannabis light la disciplina prevista per gli integratori alimentari

Cannabis industriale

Per l'utilizzo della canapa per uso industriale non sembra vi siano controindicazioni di alcun tipo anche se di fatto la produzione è ancora oggi molto ridotta.

Eppure in altre epoche, la canapa costituiva la materia prima per la produzione di carta, fibre tessili, plastiche, concimi naturali, cosmetici, ecc. Ulteriori utilizzi prima della proibizione sono stati fatti nella creazione di automobili prodotte in serie e anche (con l'olio estratto dalla cannabis) di alcuni tipi di motore come il biodiesel.

Fino a metà del secolo scorso, eravamo i primi produttori in Europa (con oltre 100mila ettari di campi di canapa destinati all'uso per lo più tessile). Con avvento proibizionismo si è cancellato questo primato del made in Italy.

Solo dal 2018 si è assistito a un nuovo slancio complice anche il boom della cannabis light. Secondo le stime la canapa industriale potrebbe generare un giro d'affari da 1,4 miliardi di euro garantendo almeno 10mila posti di lavoro.

Oggi però, l'industria lamenta incertezza normativa (anche alla luce della sentenza della Cassazione sulla cannabis light) e chiede una regolamentazione chiara.

Cannabis uso ricreativo

La principale obiezione alla legalizzazione della cannabis per uso ricreativo è la percentuale di thc che ha effetti psicotropi. C'è chi sostiene che vada comunque legalizzata per riconoscere l'effettività del diritto alla libertà costituzionalmente garantito. C'è invece chi ritiene si debba proibire l'uso ricreazionale paventando anche il pericolo di un utilizzo di chi si mette alla guida di un autoveicolo creando pericoli per la circolazione stradale. 

In merito alla pericolosità della sostanza il dibattito dovrebbe essere invece più chiaro: uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Scientific Reports, affiliata di Nature, spiega che l'alcool ha un indice di pericolosità 114 volte superiore alla cannabis, seguito da eroina, cocaina e tabacco. Storicamente inoltre non è mai stata registrata alcuna morte dovuta all'uso di derivati dalla canapa.

Su questi rilievi i fautori della legalizzazione affermano che non è ragionevole una disciplina differente tra alcool tabacco e canapa.

Il tema della legalizzazione della cannabis a uso ricreativo è tornato sul tavolo delle istituzioni dopo il deposito di un nuovo ddl al Senato che prevede da un lato la possibilità di coltivare fino a 3 piante femmine in casa propria o in forma associata - per un massimo di 30 soci - e di detenere fino a 15 grammi di sostanza presso il proprio domicilio e fino a 5 grammi fuori casa, dall'altro lato prevede di innalzare il contenuto di thc nella cosiddetta cannabis light, (quella già legale) fino all'1%. Sotto tale soglia la cannabis sarebbe considerata un normale ingrediente ad uso alimentare.

Sempre secondo i fautori della legalizzazione occorre valutare anche il fatto che nel nostro Paese ogni anno circa 5 milioni di persone fanno uso di hashish o marijuana ed essendo illegale coltivarla a casa propria sono costrette a rivolgersi al mercato nero. 

Aggiungiamo che la cannabis è già liberalizzata anche per uso ricreativo in paesi come l'Olanda, la Spagna, il Canada e diversi stati Usa, a cui si è aggiunta, dal 1° gennaio 2019, anche la California.

Il sondaggio e i commenti

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Foto: 123rf.com
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