Una nuova legge elettorale per il Consiglio Superiore della Magistratura non è più differibile. Originale la proposta del Ministro della Giustizia, On. Angelino Alfano: affidarsi al sorteggio per quanto riguarda la quota dei componenti togati di Palazzo dei Marescialli. La Magistratura ha oggi l'ANM, ch'è una sorta di super Sindacato, un contenitore di ben quattro correnti: Magistratura
Democratica, Movimento per la Giustizia, Magistratura Indipendente ed UniCost (Unità per la Costituzione). Non avviene sempre, ma almeno per gli Uffici Giudiziari più sono importanti le scelte da assumere e più appaiono il frutto "di maggioranze precostituite, di accordi preliminari", utilizzando le chiare espressioni del Dott. Bruno Tinti, intervenuto sul tema il 6 aprile 2010 su "Il Fatto Quotidiano" ed in origine primissimo sostenitore in ordine di tempo del metodo del sorteggio. Ora forse Tinti pare più perplesso. Istruttiva in proposito anche la lettura del libro di Stefano Livadiotti, giornalista di lungo corso de "L'Espresso", intitolato "Magistrati, l'Ultracasta", edito da Bompiani nel 2009. Vedremo come andrà a finire: il Verona non vinse forse l'unico scudetto della storia nell'unico campionato di calcio, quello 1984-85, in cui si adoperò il sistema del sorteggio integrale per la designazione degli arbitri? Merito soltanto della dea bendata, del panzer Hans-Peter Briegel e del bisonte Preben Larsen Elkjaer? Secondo giunse il Torino, staccate, tranne la mia Inter, le 'Grandi'. Il metodo sarà pure in contrasto con l'Art. 104 della Costituzione
, che esige che i componenti del CSM siano "eletti", ma se ne può senz'altro discutere. Se è possibile, pacatamente. Una piattaforma di intesa potrebbe essere costituita dalla simultanea cernita per sorteggio anche dei membri di nomina politica, in una rosa di nomi appropriati per la delicatezza del compito. Bruno Tinti è stato Procuratore Aggiunto presso la Procura della Repubblica di Torino; "è uno di quelli che ha speso la propria vita professionale a inseguire truffatori, evasori, bancarottieri, insomma i reati finanziari" ricorda l'ultima di copertina della sua fatica "Toghe Rotte", che dà il nome anche al fortunato blog, pubblicata di recente per i tipi di "Chiarelettere". Nel suo contributo sul Quotidiano diretto da Antonio Padellaro, cui collabora stabilmente, ricorda che "negli Uffici Giudiziari restano i magistrati 'spalatori', quelli che - tiene a precisare il Dott. Tinti - una brillante collega contrappose un giorni ai magistrati 'scalatori'. Per questo avevo immaginato un CSM nominato con sorteggio; per impedire alle correnti di continuare a spartirselo". Prosegue l'ex allievo di Magistrati straordinari della levatura di Mario Carassi e Bruno Caccia: "tanto, avevo pensato, i magistrati circa novemila sono; tutti i giorni condannano qualcuno all'ergastolo, affidano i figli dei genitori che si separano, concedono o negano decreti ingiuntivi per milioni, dichiarano fallimenti che coinvolgono la sorte di centinaia di lavoratori. Insomma si suppone che siano persone sufficientemente attrezzate intellettualmente e culturalmente per decidere chi deve fare il capo di questo o quell'ufficio oppure se è il caso di aprire una pratica a tutela ...e dunque chiunque la sorte designi dovrebbe farcela". Bruno Tinti per qualche anno ha fatto anche il professore universitario, cattedra di Diritto Penale Tributario presso l'Università di Novara, ma poi ha lasciato l'ateneo: "professore e procuratore della Repubblica riempiono due vite e lui quella che aveva serviva anche ad altro".
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