Gli esercizi commerciali che non acconsentono al pagamento con bancomat o carta di credito potranno essere sanzionati solo se c'è una denuncia del cliente

di Gabriella Lax - Gli esercizi commerciali che non acconsentono al pagamento con bancomat o carta di credito potranno essere sanzionati solo se c'è una denuncia del cliente. E' quanto prevede l'ultima bozza del Decreto fiscale, parte della manovra 2020, all'articolo 21 che tratta delle "Sanzioni per mancata accettazione di pagamenti effettuati con carte di debito e credito".

Senza pos: multa di 30 euro più 4%

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L'articolo 21 stabilisce che nei casi di mancata accettazione di un pagamento effettuato con una carta di debito o di credito, da parte di un soggetto obbligato, viene applicata una sanzione amministrativa di 30 euro, aumentata del 4 per cento del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l'accettazione del pagamento con mezzi elettronici.

Le sanzioni, tuttavia, a quanto pare scatteranno soltanto in caso di denuncia da parte del cliente.

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Multa per chi non ha il pos, la ratio della nuova norma

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L'obbligo del Pos è già previsto sin dal 2012, ma ad oggi, in caso di violazione, non è sanzionato.

Contrastare l'evasione e promuovere i pagamenti con strumenti elettronici. Alla base della nuova norma, come si legge nel testo c'è la necessità di «disincentivare comportamenti cash-based». Più in generale, la normativa «si inserisce in una più ampia strategia di riduzione del contante e di promozione di strumenti di pagamento alternativi al contante, in un'ottica non solo di emersione dell'economia sommersa ma anche di stimolo allo sviluppo tecnologico con ricadute positive in termini di modernizzazione della società e dell'economia».

Il precedente diniego del Consiglio di Stato

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Ma come si arriva alla nuova normativa? Si consideri che il Consiglio di Stato aveva espresso parere contrario (parere n. 1446/2018) allo schema di decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, che, in attuazione dell'art. 5 del D.L. 179/2012, introduceva un meccanismo sanzionatorio in caso di rifiuto del pagamento con carta. Secondo l'organo di giudizio amministrativo si trattava di una norma non rispettosa «del principio costituzionale della riserva di legge in quanto carente di qualsiasi criterio direttivo, sostanziale e procedurale».

Per superare il mancato allineamento normativo derivante dalla sussistenza di un obbligo rispetto alla cui violazione manca la relativa sanzione, è stato introdotto nel D.L. 179/2012 il comma 4-bis che prevede una specifica sanzione per la mancata accettazione dei pagamenti con carta di debito o carta di credito. La norma intende bypassare le censure del Consiglio di Stato, indicando espressamente l'importo della sanzione, l'autorità competente ad irrogare la sanzione e i criteri relativi alla procedura applicabile.

La sanzione pari a 30 Euro, aumentata del 4% del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l'accettazione del pagamento con carte. Proprio l'inserimento della percentuale sulla transazione, oltre che la somma fissa, è finalizzato a graduare l'importo della sanzione, nel rispetto del principio di proporzionalità, in relazione alla diversa entità delle transizioni rispetto alle quali viene rifiutato il pagamento con strumenti elettronici. Si ricorda infine che la sanzione colpisce l'intero corrispettivo comprensivo dell'Iva, se per legge applicata.


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