I gestori dei parcheggi custoditi, in caso di furto, sono tenuti a risarcire gli automobilisti che mettono in deposito a pagamento le loro auto. Lo ricorda la Corte di Cassazione in una sentenza (la numero 28232) con la quale ha respinto il ricorso della Rear Gestione Parcheggi , societa' di parcheggio del Lingotto nella zona Fiere a Torino, che rivendicava il diritto alla restituzione di oltre 167 milioni di vecchie lire, somma gia' pagata dalla compagnia assicuratrice dell'automobilista, Alberto S., derubato della sua Mercedes posteggiata appunto nel parcheggio del Lingotto al costo di 3 euro per l'intera giornata. Per la Suprema Corte, per liberarsi da ogni responsabilita' in caso di furto, e' necessario che le societa' di parcheggi espongano un cartello 'non custodito' 'adeguatamente visibile prima dell'ingresso, quando cioe' e' ancora possibile per l'utente scegliere se concludere o meno il contratto relativo allo stazionamento dell'autovettura'. Inutilmente la societa', a sua volta coperta da assicurazione, ha fatto ricorso in Cassazione, sostenendo tra l'altro che 'sul retro dello scontrino consegnato all'automobilista fosse scritto parcheggio non custodito'.
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