di Gabriella Lax - Sono circa 11 milioni gli edifici nelle aree ad alto rischio sismico e 19 milioni sono le famiglie che abitano in queste zone. Ed ancora, secondo una stima dell'Ance, dal 1944 al 2013, sono stati 188 i miliardi destinati alle emergenze, con una media di 2,7 ogni anno. Numeri che sono stati evidenziati dal presidente dell'Ance, Giuliano Campana, nel corso di un convegno dal titolo "Ecobonus e Sismabonus" svoltosi nei giorni scorsi alla presenza, come riporta la Stampa, del ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, del viceministro dell'Economia, Enrico Morando. Sembra che sia arrivato il momento di rivolgere maggiore attenzione alla sicurezza, ad esempio estendendo gli incentivi per la riqualificazione energetica e sismica rispettivamente ecobonus e sismabonus, introdotti nella legge di bilancio 2017. Questo quanto emerso dal convegno.
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Cos'è il sismabonus
Il sismabonus, in particolare, è un'agevolazione che stabilisce la possibilità di fruire di un'importante detrazione fiscale sugli interventi di adeguamento sismico delle case, degli immobili delle attività produttive e dei condomini.
Le proposte di Ance al governo per l'estensione del sismabonus
Prima della presentazione della manovra finanziaria ecco le tre proposte di Ance al governo, presentate dallo stesso presidente Campana.
La prima richiesta riguarda la proroga fino al 2020 della detrazione Irpef commisurata al 50% dell'Iva dovuta sull'acquisto di abitazioni in classe energetica A o B, in modo tale da indirizzare la domanda verso l'acquisto di abitazioni non inquinanti e più efficienti.
Da qui la seconda richiesta per «la messa a regime della detrazione Irpef per il recupero edilizio, nelle formulazioni potenziate e in vigore fino al 31 dicembre 2017 e la proroga fino al 2021 della detrazione per interventi di riqualificazione energetica eseguiti su edifici esistenti».
In relazione agli interventi di prevenzione sismica degli immobili, «si è fatto un importante primo passo verso un progetto serio di riqualificazione del territorio - chiarisce il presidente con riferimento alla detrazione irpef 75%-85% del prezzo di vendita
, fino a un massimo di 96 mila euro, per l'acquisto di case antisismiche, site nelle zone più a rischio, derivanti da interventi di demolizione e ricostruzione e vendute dalle imprese che hanno realizzato l'intervento - però al momento l'utilizzo del beneficio è limitato per le case in zona sismica 1». Si chiede invece che, «vista la necessità di un processo inevitabile di messa in sicurezza degli edifici, il bonus - venga - esteso anche alle zone 2 e 3, sia per le abitazioni che per gli immobili ad uso produttivo». • Foto: 123rf.com