Più volte annunciato e rinviato, il famigerato "Redditometro 2014" è ufficialmente partito. Oltre 20.000 lettere dell'Agenzia delle Entrate hanno raggiunto in questi giorni i contribuenti c.d. "a rischio" per incongruenze riscontrate nelle dichiarazioni dei redditi 2010 e si prevedono altre tornate sino ad arrivare ai 35.000 invii originariamente previsti.
Regolato dal d.p.r. n. 600/1973 e profondamente innovato prima dalla l. n. 413/1991 e successivamente dal d.l. n. 78/2010 (convertito, con modificazioni, in l. n. 122/2010, c.d. "Manovra correttiva"), lo strumento ha la finalità principale di permettere all'amministrazione finanziaria accertamenti incrociati tra il reddito, le spese effettuate e i beni posseduti, al fine di mettere in luce eventuali discrepanze tra le somme annualmente dichiarate dai contribuenti e l'effettivo tenore di vita.
Rilanciato in tempi recenti, con nuovi metodi di accertamento e un ventaglio molto più ampio di spese, il Redditometro ha finito per essere bloccato dal Garante della Privacy proprio al momento della partenza a causa di presunte violazioni della riservatezza.
Con la circolare n. 6/2014, l'Agenzia delle Entrate ha fatto proprie le osservazioni del Garante e il Redditometro 2014 ha avuto il via libera.

I soggetti


Persone fisiche, ditte individuali, artigiani, ordini professionali, dipendenti, pensionati sono i soggetti interessati dal Redditometro 2014, mentre restano escluse dagli accertamenti effettuati attraverso questo strumento le imprese, assoggettate ad altri tipi di controlli.
L'accertamento riguarda i contribuenti considerati a rischio evasione dall'Agenzia delle Entrate, per via della differenza troppo marcata tra le spese effettuate nel periodo di imposta 2009 e il reddito dichiarato (2010). La soglia che fa scattare gli accertamenti è uno scostamento superiore al 20%.

Il meccanismo


Dopo il lungo e difficoltoso rodaggio, la stretta all'evasione fiscale
si è messa in moto, con l'invio delle 20.000 comunicazioni ai contribuenti a rischio. Le verifiche partono dai controlli sull'anno di imposta 2009 (redditi dichiarati nel 2010) e si basano su un meccanismo contestazione-contraddittorio. Il plico inviato dall'Agenzia delle Entrate contiene, infatti, un "questionario" da compilare e l'invito a presentarsi all'appuntamento (nel giorno e nell'ora fissati) per produrre la documentazione richiesta e le giustificazioni plausibili. Il contribuente ha 15 giorni di tempo (dalla data della notifica del plico) per rispondere alle richieste ivi contenute ed esibire i documenti, potendo chiedere un differimento del termine all'ufficio competente, incorrendo, in caso di mancata presentazione (senza aver ottenuto previo rinvio) in sanzioni amministrative e perdendo, altresì, la possibilità di usufruire della fase c.d. "interlocutoria" soggiacendo alle successive indagini effettuate dall'Agenzia delle Entrate. In sede di contraddittorio, il contribuente, infatti, potrà fornire chiarimenti e giustificare gli scostamenti attribuiti attraverso la documentazione in suo possesso. Laddove venga comunque quantificata la maggiore imposta da versare, il contribuente potrà decidere di pagare, entro il termine concesso con sanzioni ridotte, ovvero adire la giustizia tributaria.

Le spese


Il nuovo Redditometro tiene conto di undici tipologie di spese effettuate (e beni posseduti), suddivise sulla base delle classi d'età e della situazione familiare (single; mono o bigenitoriale; presenza di figli; ecc.), valutandone la corrispondenza con il reddito, alla stregua dei parametri (Istat) per il settore merceologico o la categoria di consumo di appartenenza.
Nel dettaglio, le voci prese in considerazione dal Redditometro sono: abbigliamento e alimentari (cibi e bevande; calzature; ecc.); arredi (mobili; elettrodomestici; ecc.); abitazione (mutuo; canone di locazione; manutenzione ordinaria; ecc.); energia (elettricità; gas; riscaldamento centralizzato; ecc.); trasporti (mezzi; assicurazioni; pezzi di ricambio; carburante; ecc.); comunicazioni (telefonini; spese per tariffe; ecc.); istruzione (libri; rette; asili; master; ecc.); tempo libero (giochi e giocattoli; riviste; abbonamenti tv; ecc.); sanità (medicinali; visite mediche; ecc.); investimenti (polizze; azioni; fondi; buoni postali; conti di deposito; opere d'arte e oggetti d'antiquariato; ecc.); altri beni e servizi (prodotti per la cura della persona; centri benessere; istituti estetici; viaggi; ristoranti; ecc.).


Altri articoli che potrebbero interessarti:
In evidenza oggi: