Per il Garante, la dispersione di tessuti o campioni biologici di un paziente integra una violazione della privacy e fa scattare l'obbligo del risarcimento

Perdita di campioni biologici

La dispersione o distruzione non autorizzata di materiale biologico prelevato durante una procedura clinica costituisce una violazione della normativa sulla protezione dei dati personali. Il Garante, con il provvedimento n. 587/2025, ha chiarito che lo smarrimento di un campione collegato a un paziente è sufficiente per integrare un trattamento illecito, poiché compromette la disponibilità del dato sanitario necessario alla continuità diagnostica e terapeutica.

Violazione del principio di integrità e sanzioni

Secondo l'Autorità, la perdita del campione configura una violazione del principio di disponibilità e integrità dei dati, aggravata dall'omessa comunicazione della violazione. Nel caso esaminato, la sanzione irrogata è stata di 70.000 euro. La struttura sanitaria aveva parlato di un errore nella trasmissione interna del materiale, ma il Garante ha qualificato l'evento come perdita irreversibile di dati sanitari, non come semplice disguido organizzativo.

Il caso: campione istologico smaltito per errore

Il provvedimento trae origine dallo smarrimento di un campione istologico prelevato in sala operatoria. Il paziente attendeva l'esito per escludere una possibile patologia maligna, ma il reperto non è mai arrivato in laboratorio ed è risultato smaltito. L'impossibilità di effettuare l'esame ha inciso sulla certezza diagnostica e sul percorso di cura del paziente.

La perdita del campione come lesione della privacy

La decisione sottolinea che la tutela dei dati sanitari non riguarda soltanto la riservatezza, ma anche la conservazione effettiva del materiale necessario alle indagini cliniche. La distruzione del campione impedisce l'accertamento istologico, pregiudica il diritto all'informazione sanitaria e compromette la possibilità del paziente di orientare le proprie scelte terapeutiche.

Responsabilità della struttura sanitaria

Il Garante richiama il titolare del trattamento all'adozione di misure adeguate per evitare non solo accessi indebiti, ma anche smarrimenti, distruzioni e deterioramenti. La perdita di materiale biologico assume così la natura di illecito in materia di protezione dei dati, e non di semplice errore procedurale. Inoltre, la comunicazione della violazione al paziente e all'Autorità è parte integrante dell'obbligo di accountability.

Continuità diagnostica e autodeterminazione

La conservazione dei campioni biologici ha anche una funzione proiettata nel tempo: l'impossibilità di riesaminarli può incidere su future decisioni cliniche. Per questo la tutela dei dati sanitari include la garanzia che il materiale sia tracciabile e utilizzabile anche a distanza di anni. Il provvedimento richiama quindi le strutture a rafforzare la catena di custodia e a uniformare le procedure interne per evitare dispersioni, sviluppando standard più rigorosi e controlli sistematici.


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