Firmato nel 1938 da Roosevelt "per istituire norme eque sul lavoro per impieghi in ambito interstatale e altri fini"

FLSA: cos'è

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Firmato nel giugno del 1938 dal presidente Roosevelt e divenuto efficace il 24 ottobre dello stesso anno, il Fair Labor Standards Act (FLSA), noto anche come Wages and Hours Act, è una storica legge federale statunitense promulgata dal 75° Congresso del Paese, che ha stabilito determinati standard per i dipendenti del settore privato e governativo, tra cui il diritto a un salario minimo, il pagamento delle ore straordinarie e disposizioni relative al lavoro minorile. È stato successivamente ampliato per vietare la discriminazione salariale in base al genere e all'età. Emendato più volte per riflettere i cambiamenti nella forza lavoro, nell'economia e nella legislazione, continua a essere legge fondamentale negli Stati Uniti, volta a regolare le condizioni di lavoro e a tutelare i diritti dei lavoratori. Secondo un foglio informativo del Dipartimento del Lavoro (Department of Labor), protegge più di 143 milioni di lavoratori americani.[1]

Precedenti legislativi e contesto storico

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Nell'estate del 1932, Franklin D. Roosevelt, governatore di New York, fu nominato candidato alla presidenza del Partito Democratico. Nel suo discorso di accettazione, Roosevelt affrontò i problemi della depressione dicendo al popolo americano: "I pledge you, I pledge myself, to a new deal for the American people". Un programma attivo, diversificato e innovativo di ripresa economica. Nelle elezioni che si tennero nell'autunno del 1932, Roosevelt vinse con un plebiscito. Il New Deal che Roosevelt aveva promesso al popolo americano cominciò a prendere forma immediatamente dopo il suo insediamento nel marzo del 1933. Al momento dell'insediamento come presidente, il 4 marzo 1933, il sistema bancario statunitense era collassato, quasi il 25% della forza lavoro era disoccupata, e i prezzi e la produttività erano scesi a 1/3 dai livelli del 1929. Prezzi e produzione ridotti avevano comportato redditi più bassi in termini di salari, affitti, dividendi e profitti in tutta l'economia.

Le fabbriche venivano chiuse, le aziende agricole e le case andavano perse per le esecuzioni immobiliari, mulini e miniere venivano abbandonati. Con il paese che sprofondava sempre più nella depressione, il pubblico americano cercava un'assistenza attiva dal governo federale ed era sempre più insoddisfatto delle politiche economiche del presidente Herbert Hoover.

Basandosi sull'assunto che il potere del governo federale fosse necessario per tirare il Paese fuori dalla depressione, i primi giorni dell'amministrazione Roosevelt videro l'approvazione di leggi sulla riforma bancaria, programmi di aiuti d'emergenza, programmi di lavoro e programmi agricoli. Nei primi cento giorni della sua amministrazione, dichiarò una "banking holiday" per porre fine alle corse alle banche: lunedì 6 marzo 1933, Roosevelt emise la Proclamation 2039, ordinando la sospensione di tutte le transazioni bancarie, immediatamente efficace. Aveva prestato giuramento solo trentasei ore prima.

Le condizioni della proclamazione presidenziale specificavano che "Nessuna istituzione bancaria o filiale dovrà pagare, esportare, destinare o consentire il prelievo o il trasferimento in qualsiasi modo o con qualsiasi mezzo di qualsiasi moneta d'oro o d'argento o lingotti o valuta o compiere qualsiasi altra azione che possa agevolare l'accaparramento degli stessi; né alcuna istituzione bancaria o filiale pagherà depositi, concederà prestiti o sconti, tratterà in cambio estero, trasferirà crediti dagli Stati Uniti a qualsiasi luogo all'estero, o svolgerà qualsiasi altra attività bancaria." Per un'intera settimana, gli americani non avrebbero avuto accesso alle banche o ai servizi bancari. Non potevano prelevare o trasferire i loro soldi, né potevano effettuare depositi. Tutte le transazioni bancarie vennero sospese nel tentativo di contenere i fallimenti bancari e, in definitiva, ripristinare la fiducia nel sistema finanziario. Creò nuovi programmi federali amministrati dalle cosiddette alphabet agencies, quali la AAA (Agricultural Adjustment Administration) che stabilizzò i prezzi agricoli e salvò le aziende agricole; il CCC (Civilian Conservation Corps) che consentì a uomini single tra i 18 e i 25 anni di arruolarsi in programmi di lavoro per migliorare le terre pubbliche, le foreste e i parchi del Paese; la TVA (Tennessee Valley Authority) che fornì lavoro e portò per la prima volta l'elettricità nelle aree rurali; la FERA (Federal Emergency Relief Administration) e la WPA (Works Progress Administration) che diedero lavoro a migliaia di americani disoccupati in progetti edilizi e artistici in tutto il Paese.[2]

Il 16 giugno 1933, venne promulgato il National Industrial Recovery Act (NIRA), legge amministrata in parte dalla National Recovery Administration (NRA), che fu istituita, dopo l'approvazione del NIRA, come agenzia indipendente mediante Ordine Esecutivo (EO) 6173. Parte del New Deal, il NIRA mirava a stabilizzare l'economia attraverso il controllo della produzione industriale, l'eliminazione della concorrenza sleale e il miglioramento delle condizioni lavorative. Elemento essenziale nel NIRA, l'NRA autorizzava il presidente a istituire codici di settore destinati ad eliminare pratiche commerciali sleali, ridurre la disoccupazione, stabilire salari minimi e massimi orari, e garantire il diritto dei lavoratori di contrattare collettivamente con i datori di lavoro. La proposizione e l'applicazione dei Codici di Competizione Equa (Codes of Fair Competition) erano affidati alle associazioni commerciali di specifiche industrie. In soli due anni, 557 Codici furono approvati dal presidente, e centinaia di altri furono proposti e revisionati o non approvati, interessando circa 22 milioni di lavoratori. Le aziende che vi aderivano potevano esporre un emblema dell'Aquila Blu, (NRA member, we do our part), simbolo di cooperazione con l'agenzia. In sintesi, il NIRA era inteso a distribuire il lavoro disponibile tra un numero maggiore di lavoratori attraverso il limite delle ore e il lancio di un programma di opere pubbliche e l'aumento del potere di acquisto individuale stabilendo salari minimi. In linea di massima, legalizzava il contrattare collettivo ed esentava le imprese dalle leggi antitrust che proibivano pratiche anticoncorrenziali. La legge fu tuttavia giudicata incostituzionale dalla Corte Suprema nel maggio 1935 nel caso Schechter Poultry Corp. v. Stati Uniti [295 U.S. 495 (1935)], e venne abolita il 1° gennaio 1936 mediante EO 7252.[3]

Schechter Poultry Corporation v. United States

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Nel 1935, la Schechter Poultry Corporation, azienda di macellazione e distribuzione di pollame a New York, fu accusata di violare il codice di concorrenza leale stabilito dal NIRA. La questione principale affrontata dalla Corte Suprema era se il NIRA, e specificamente la disposizione che autorizzava il presidente a promulgare i Codes of Fair Competition, fosse costituzionale. Nel suo giudizio, la Corte decise che tale disposizione era incostituzionale, dal momento che tale potere, conferito al presidente, violava la separazione dei poteri prevista dalla Costituzione, in quanto gli conferiva un potere legislativo che spettava esclusivamente al Congresso. La sentenza Schechter invalidava il cuore della legge, il Titolo I, Sezione 3, che permetteva alle associazioni commerciali o industriali di richiedere l'approvazione presidenziale dei codici di concorrenza equa (a condizione che tali codici non favorissero i monopoli o fornissero concorrenza sleale alle piccole imprese) e prevedeva l'applicazione di tali codici, procedura considerata una vera e propria attribuzione di potere legislativo a soggetti privati. Inoltre, la Corte rilevò che i codici di concorrenza leale promulgati sotto la NIRA erano troppo ampi e dettagliati, mancando di standard chiari e di direttive specifiche. Ciò significava che non vi erano criteri oggettivi per guidare il presidente nella sua decisione su quali regolamentazioni imporre alle industrie. L'accusa contro la Schechter Poultry Corporation venne respinta e tale decisione ebbe un impatto significativo sull'amministrazione del New Deal. Dopo la sentenza, un NIRA depotenziato e un NRA sempre più ostracizzato dagli industriali, non poterono che riconoscere il proprio fallimento. Il caso Schechter Poultry Corp. v. United States rappresentò una pietra miliare nella storia costituzionale degli Stati Uniti, stabilendo importanti limiti al potere del presidente e al principio della non delega del potere legislativo.[4]

Dal Fair Labor Standards Act all'Equal Pay Act

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Il dibattito sulle ore lavorative e sui salari riprese con la rielezione di Roosevelt nel 1936 e con la decisione della Corte Suprema nel caso West Coast Hotel Company v. Parrish nel 1937, che stabilì che la legge statale che istituiva salari minimi per le donne era costituzionale. Questa decisione rappresentò un punto di svolta significativo nel diritto del lavoro e nella storia giuridica degli Stati Uniti, poiché confermò la capacità dei governi statali di regolare i salari e proteggere i lavoratori, contrastando le argomentazioni basate sulla libertà contrattuale. L'allora segretaria del Lavoro Frances Perkins venne incaricata di lavorare su leggi relative alle ore di lavoro e di abolire gli abusi del lavoro minorile. Una di queste, il Public Contracts Act del 1936, comunemente conosciuta come la legge Walsh-Healey, fu approvata dal Congresso per regolare i contratti pubblici stipulati dal governo federale. Ci vollero alcuni tentativi in più per ottenere una legge più ampia, fino a che, nel gennaio 1938, il disegno di legge che divenne il Fair Labor Standards Act, fu inviato al Congresso. Dopo il dibattimento e la votazione, fu firmato dal Presidente Roosevelt e divenne efficace il 24 ottobre 1938. Per amministrare le componenti relative al salario e alle ore straordinarie, fu istituita una Divisione Salari e Orari, Wage and Hour Division, all'interno del Dipartimento del Lavoro e venne inclusa la seguente dichiarazione:

SEC. 2. (a) Il Congresso ritiene che l'esistenza, nelle industrie impegnate nel commercio o nella produzione di beni per il commercio, di condizioni di lavoro dannose per il mantenimento del livello minimo di vita necessario per la salute, l'efficienza e il benessere generale dei lavoratori: (1) fa sì che il commercio e i canali e gli strumenti ad esso sottesi vengano utilizzati per diffondere e perpetuare tali condizioni di lavoro tra i lavoratori dei vari Stati; (2) grava sul commercio e sulla libera circolazione delle merci; (3) costituisce un metodo di concorrenza sleale; (4) porta a controversie di lavoro che gravano e ostacolano il commercio e la libera circolazione delle merci; (5) interferisce con la commercializzazione ordinata ed equa delle merci (75° Congresso, Capitolo 676, 1938) (sotto allegato).

Promulgata come emendamento alla FLSA del 1938, l'Equal Pay Act del 1963, legge federale codificata come Titolo 29, Sezione 206(d) del Codice degli Stati Uniti (29 USC § 206(d)), si pose quale obiettivo principale di proibire la discriminazione salariale basata sul genere, richiedendo che uomini e donne che svolgevano un lavoro simile in un'organizzazione ricevessero compensazioni equivalenti. La legge vietava specificamente alle imprese di pagare salari diversi a uomini e donne per lavori che richiedessero lo stesso livello di competenza, sforzo e responsabilità, a meno che vi fossero differenze legittime, quali merito, anzianità o sistemi di pagamento basati sulla produzione. La legge ha rappresentato una pietra miliare nel movimento per l'uguaglianza di genere sul posto di lavoro negli Stati Uniti. Basato sul principio della parità di retribuzione per lavoro uguale, l'Equal Pay Act si applica a tutte le forme di compensazione: stipendi, salari, straordinari, bonus e benefici sono tutti inclusi, così come le stock option, i piani di partecipazione agli utili, il pagamento delle ferie e dei giorni festivi, le indennità per veicoli e i rimborsi spese. Il Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti aveva condotto studi prima che la legge fosse approvata, scoprendo che gli uomini stavano guadagnando più delle donne per lo stesso lavoro in alcuni settori. Una delle principali scoperte, secondo quanto riportato dal New York Times, era che alcune donne guadagnavano tra $8 e $20 in meno a settimana rispetto agli uomini per lo stesso lavoro d'ufficio. Approvato dal Congresso nel maggio del 1963, e promulgato dal presidente Kennedy il 10 giugno, la legge statuisce che le discrepanze retributive basate sul genere deprimono i salari e gli standard di vita dei dipendenti, impediscono il massimo utilizzo delle risorse lavorative, causano dispute sindacali che interrompono le attività commerciali, gravano sul commercio e sul libero flusso di merci, e costituiscono una forma di concorrenza sleale. La legge è entrata in vigore per la maggior parte dei datori di lavoro un anno dopo. Responsabile dell'applicazione della legge è la Commissione per le Pari Opportunità di Lavoro (Equal Employment Opportunity Commission), con il Dipartimento del Lavoro autorizzato a ispezionare le imprese e i loro documenti, a investigare e raccogliere dati, e a parlare con i dipendenti per verificare se un datore di lavoro ha violato la legge o per assicurarsi che un datore di lavoro stia ottemperando alla legge. Il governo federale può chiedere a enti statali e locali di aiutare in tali sforzi e rimborsarli per tali servizi.[5]

Fair Labor Standards Act oggi

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Il Fair Labor Standards Act stabilisce il salario minimo, il pagamento delle ore straordinarie, la tenuta dei registri e gli standard sul lavoro minorile che riguardano i lavoratori a tempo pieno e a tempo parziale nel settore privato e nei governi federali, statali e locali. La Wage and Hour Division del Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti amministra ed applica il FLSA con riguardo all'impiego privato, all'impiego nei governi statali e locali e ai dipendenti federali della Biblioteca del Congresso, del Servizio Postale degli Stati Uniti, della Commissione del Tasso Postale e dell'Autorità della Valle del Tennessee. Il FLSA è applicato dall'Ufficio di Gestione del Personale degli Stati Uniti per i dipendenti di altre agenzie del ramo esecutivo e dal Congresso degli Stati Uniti per i dipendenti coperti del ramo legislativo. Si applicano regole speciali all'impiego nei governi statali e locali che coinvolgono attività di protezione antincendio e di applicazione della legge, servizi volontari e compensazione sotto forma di tempo libero anziché di pagamento straordinario in contanti. I lavoratori coperti e non esenti hanno diritto a un salario minimo di $7.25 all'ora a partire dal 24 luglio 2009. Si applicano disposizioni speciali ai lavoratori nell'American Samoa e nelle Isole Marianne Settentrionali. I lavoratori non esenti devono essere pagati per le ore straordinarie a una tariffa non inferiore a una volta e mezza il loro salario normale dopo 40 ore di lavoro in una settimana lavorativa. I salari richiesti dal FLSA sono dovuti alla data di pagamento regolare per il periodo di pagamento coperto. Le detrazioni dal salario per elementi quali mancanze di cassa o merce, uniformi richieste dal datore di lavoro e attrezzi del mestiere, non sono legali nella misura in cui riducono il salario dei dipendenti al di sotto del tasso minimo richiesto dal FLSA o riducono l'importo delle ore straordinarie dovute ai sensi del FLSA. Nonostante stabilisca i salari minimi di base, norme sulle ore straordinarie e regoli l'impiego dei minori, ci sono numerose pratiche lavorative che non regola, tra cui ferie, festività, indennità di licenziamento o malattia; pausa pranzo o riposo, giorni festivi di riposo o ferie; paga extra per lavoro nei fine settimana o festività; aumenti di stipendio o benefit extra; un preavviso di licenziamento, una motivazione per il licenziamento o il pagamento immediato degli ultimi salari ai dipendenti licenziati. Inoltre, non limita il numero di ore in un giorno o i giorni in una settimana che un dipendente può essere obbligato o programmato a lavorare, comprese le ore straordinarie, se il dipendente ha almeno 16 anni. Tutte le questioni sopra menzionate sono oggetto di accordo tra il datore di lavoro e i dipendenti o i loro rappresentanti autorizzati. I dipendenti di aziende che non sono imprese coperte ai sensi del FLSA possono comunque essere soggetti alle sue disposizioni in materia di salario minimo, pagamento delle ore straordinarie, tenuta dei registri e lavoro minorile se sono singolarmente impegnati nel commercio interstatale o nella produzione di beni per il commercio interstatale, o in qualsiasi processo o occupazione strettamente correlati direttamente a tale produzione.[6]

Il Fair Labor Standards Act è una legge estremamente ampia che regola numerosi aspetti dell'impiego negli Stati Uniti. Oltre ai punti sopra menzionati, include anche normative riguardanti il lavoro minorile, la registrazione delle ore di lavoro, le categorie di lavoratori che possono essere esenti dalle disposizioni sul salario minimo e sulle ore straordinarie, il salario minimo federale, il pagamento delle ore straordinarie, le regole sulla compensazione del tempo libero compensativo, le normative per l'equità nel lavoro (proibisce la discriminazione nel salario basata sul genere, razza, religione, età, disabilità o origine nazionale).

Conclusioni

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Non esiste una singola definizione o un elenco definitivo dei diritti dei lavoratori. L'Organizzazione Internazionale del Lavoro (International Labor Organization, ILO), creata nel 1919, come parte del Trattato di Versailles che pose fine alla Prima Guerra Mondiale, per riflettere la convinzione che la pace universale e duratura può essere raggiunta solo se si basa sulla giustizia sociale, e divenuta, nel 1946, un'agenzia specializzata delle Nazioni Unite che dà voce paritaria a lavoratori, datori di lavoro e governi, fornendo una piattaforma unica per promuovere il lavoro dignitoso per tutte le donne e gli uomini, identifica ciò che chiama fundamental principles and rights at work, che tutti i membri dell'ILO hanno l'obbligo di rispettare e promuovere: la libertà di associazione e il riconoscimento effettivo del diritto alla contrattazione collettiva; l'eliminazione di tutte le forme di lavoro forzato o coatto; l'abolizione effettiva del lavoro minorile; l'eliminazione della discriminazione in materia di impiego e occupazione; un ambiente di lavoro sicuro e salutare.

La legge commerciale degli Stati Uniti aggiunge acceptable conditions of work, riguardanti salari minimi, ore di lavoro e sicurezza e salute sul lavoro, definendoli internationally recognized labor rights.

dott.ssa Luisa Claudia Tessore

Note bibliografiche

[1] https://www.dol.gov/agencies/whd/compliance-assistance/handy-reference-guide-flsa

[2] Kennedy, D. (2009) What the New Deal Did Political Science Quarterly Vol. 124, No. 2 pp. 251-Published By: Oxford University Press

[3] https://guides.loc.gov/national-recovery-administration

[4] https://supreme.justia.com/cases/federal/us/295/495/

[5] U.S. Equal Employment Opportunity Commission. "The Equal Pay Act of 1963 https://www.eeoc.gov/statutes/equal-pay-act-1963

[6] (2023) Handy Reference Guide to the Fair Labor Standards Act U.S. Department of Labor

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Foto: 123rf.com
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