Non si può negare il mantenimento alla figlia che vuole studiare fuori sede se le condizioni dei genitori glielo permettono e se questa opportunità è già stata concessa al fratello maggiore

Mantenimento figlia che studia fuori sede

Per la Cassazione, ha ragione la Corte di Appello nel riconoscere alla figlia femmina un mantenimento di 1.400 euro per i suoi studi universitari. Non solo i genitori possono permettersi questa somma, ma non bisogna dimenticare che al fratello maggiore è stata data la possibilità di studiare all'Università mantenuto dai genitori. Negare questa opportunità sarebbe un atto ingiustificato di discriminazione. Questa la decisione contenuta nell'ordinanza della Cassazione n. 36824/2022 (sotto allegata) al termine della vicenda sotto descritta.

Una ragazza si rivolge al Tribunale per ottenere la condanna dei genitori al pagamento della somma mensile di Euro 2600,00 per il suo mantenimento fuori sede, oltre le spese straordinarie. Il Tribunale condanna i genitori a pagare la somma mensile di Euro 1400,00 e a restituire alla figlia la somma di Euro 581,00 per spese pregresse.

Decisione che viene appellata dai genitori, ma che la Corte rigetta perché sono state dimostrate le spese di iscrizione universitaria e le spese per la locazione di un appartamento da parte della ragazza. Indimostrata dagli appellanti invece la esosità delle spese da parte della figlia rispetto alle condizioni della famiglia. Importante inoltre non discriminare le richieste della giovane visto che il fratello maggiore è stato mantenuto durante tutti gli studi universitari. Non si possono infine trascurare le condizioni economiche della coppia genitoriale, titolare di tre società di vigilanza privata, proprietaria di diversi immobili e titolare di diversi conti correnti.

Per la Corte di Cassazione quindi, a cui si rivolgono i genitori per contestare la decisione della Corte di merito, il ricorso è inammissibile. La Corte ha ben motivato la decisione alla luce delle prove acquisite, attività discrezionale riservata al giudice di merito, che nel riconoscere l'assegno mensile di 1400 euro ha considerato la solidità delle tre società della coppia, la consistenza dei conti correnti, dei redditi da locazione

, della varie proprietà immobiliari e delle spese esose e voluttuarie sostenute dagli stessi e mai smentite, dopo aver fatto anche una comparazione equitativa con le spese sostenute dagli stessi per il fratello maggiore che gli stessi hanno mantenuti agli studi.

Scarica pdf Cassazione n. 36824/2022

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