La Cassazione chiarisce che la comunicazione all'Enea prevista dalla normativa Ecobonus è obbligatoria perché attiva i controlli, non è un mero atto ricognitivo

Comunicazione Enea indispensabile per l'Ecobonus

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La comunicazione all'Enea richiesta per chi desidera beneficiare delle agevolazioni fiscali previste per chi effettua lavori di riqualificazione energetica è necessaria anche in relazione ai principi previsti dalla Costituzione a tutela dell'ambiente, che dal 2022 è stato valorizzato come bene di interesse pubblico di rilievo costituzionale. Questo l'interessante precisazione contenuta nella Cassazione n. 34151/2022 (sotto allegata).

Negata la detrazione Ecobonus

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Un contribuente esegue le opere rientranti nell'Ecobonus di cui alla legge n. 296/2006 commi 344 e ss, ma effettua la comunicazione all'Enea prevista dalla normativa in ritardo.

L'Agenzia delle Entrate quindi non detrae le spese. Il contribuente si oppone a questa decisione e la CTP lo respinge, mentre la CTR lo accoglie ritenendo la comunicazione all'Enea mero atto ricognitivo e non di controllo. La legge inoltre nulla dispone in caso di mancata o tardiva comunicazione.

Dal 2022 l'ambiente ha valore costituzionale

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Ricorre in Cassazione l'Agenzia delle Entrate soccombente lamentando la violazione della legge in quanto, diversamente da quanto sostenuto dalla Corte di Appello, la mancata e preventiva comunicazione all'Enea è di ostacolo alla concessione delle agevolazioni previste in caso di opere di riqualificazione energetica degli edifici.

Motivo che la Cassazione accoglie, perché fondato.

A conclusione dell'analisi della normativa italiana ed europea e della giurisprudenza in materia gli Ermellini infatti, al termine di una complessa motivazione, sancisce che la disciplina in virtù della quale si sancisce che l'omessa comunicazione preventiva all'Enea ostacola l'ottenimento delle agevolazioni previste per la riqualificazione energetica degli edifici, è conforme ai principi sanciti in materia, anche a livello costituzionale. Nel 2022 all'interno della Costituzione l'ambiente e la sua tutela sono stati valorizzati in quanto entità di interesse pubblico.

L'invio della Comunicazione all'Enea rappresenta quindi un dovere inderogabile per ottenere l'agevolazione. Non deve essere interpretato come un adempimento inutile o contrario alla libera iniziativa privata, ma un adempimento non particolarmente oneroso che risponde a un dovere di normale diligenza e che permette all'organismo deputato di procedere ai necessari controlli sulla meritevolezza delle opere da porsi in relazione con i vantaggi ambientali perseguibili in favore della collettività e naturalmente del singolo contribuente.

Scarica pdf Cassazione n. 34151/2022

Foto: 123rf.com
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