Upa e Consulta dei Praticanti dell'Associazione italiana giovani avvocati denunciano tracce lunghe e complesse o su materie escluse dal novero delle linee guida

Esami avvocato, le brutta sorpresa per gli esaminandi

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Non bastava la pandemia a complicare la vita ai praticanti che devono sostenere l'esame di abilitazione alla professione forense. Adesso, con le modifiche, gli esaminandi si sono trovati con non poche difficoltà di fronte a tracce differenti da commissione a commissione, quesiti non pertinenti e, soprattutto, al mancato rispetto delle linee guida ministeriali. Una situazione denunciata nei giorni scorsi dell'Unione praticanti avvocati (Upa), e dalla Consulta dei praticanti dell'Aiga.

Upa: «Le tracce su materie escluse dalle linee guida»

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Le tracce degli esami non rispetterebbero le linee guida. Cosa che rende vana la rassicurazione del ministro Marta Cartabia sul doppio orale. La denuncia arriva da Claudia Majolo, presidente dell'Unione praticanti avvocati (Upa), che spiega come «molte delle tracce proposte non hanno affatto rispettato le linee guida emanate dalla Commissione centrale con riguardo alla redazione dei quesiti assegnati durante questi primi giorni d'esame». I fatti sono accaduti nelle Corti di appello di Lecce, Salerno, Genova e Firenze. Ma è chiaro che la stessa cosa potrebbe verificarsi da altre parti.

Come aggiunge la presidente alcune «tracce assegnate hanno sottoposto, in alcuni casi, problematiche giuridiche attinenti a materie tassativamente escluse dalle linee guida» e sarebbero quindi «potenzialmente fuorvianti per i candidati i quali, ovviamente, non si sono preparati in quelle specifiche e peculiari discipline di cui sapevano che l'analisi era da escludere».

La Consulta dei praticanti rilancia: «Tracce lunghe e complesse»

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Un allarme rilanciato adesso dalla Consulta dei Praticanti dell'Associazione italiana giovani avvocati, secondo la quale sottocommissioni esaminatrici «nel sottoporre le tracce ai candidati, non si stiano adeguando a quelle che sono le Linee guida emanate dal Ministero per la redazione delle stesse, con grave pregiudizio della parità di trattamento tra gli esaminandi». Anche in questo caso sono tante le segnalazioni nelle quali si parla di quesiti «non inerenti le materie oggetto di esame in totale spregio delle linee guida ministeriali». Oppure, in altri casi, le tracce proposte ai candidati sono «molto lunghe e complesse e non di pronta soluzione». Situazione questa che mette in difficoltà i candidati che hanno solo 30 minuti per poter studiare il caso ed elaborare una soluzione . In altri casi addirittura, ai candidati sono « sono state proposte vecchie tracce che normalmente venivano somministrate per la redazione degli scritti classici, dove il candidato avrebbe avuto a disposizione sette ore di tempo».

Una situazione da affrontare perché, lo ricordiamo sono oltre «25.000 candidati che si accingono a sostenere la prima prova orale con il nuovo metodo elaborato dal Ministero a seguito della fase emergenziale».

Leggi anche la guida Esami avvocato 2021


Foto: lex iuris
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