L'annuncio del ministro alla Giustizia: «Anche per la prossima sessione del 2021 abbiamo confermato le stesse modalità, senza le prove scritte»

Esame avvocato, le conferme per la sessione 2021

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«Anche per la prossima sessione del 2021 abbiamo confermato le stesse modalità, senza le prove scritte». Questo l'annuncio della ministra alla giustizia Marta Cartabia nel corso del Congresso nazionale dell'Aiga, sul tema "Ricostruire il presente progettando il futuro" che si è chiusa il 2 ottobre.

Le motivazioni di questa scelta sono presto dette, per la Guardasigilli l'esame «È stato tra i miei primi impegni all'arrivo al ministero. Era chiaro che non potevamo lasciare migliaia di giovani nel limbo. Abbiamo studiato una modalità alternativa per permettere di sostenere le prove nel rispetto delle misure di sicurezza necessarie. La prova ha funzionato».

Esame avvocato, senza le prove scritte e con un doppio orale

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Dunque soluzione vincente non si cambia per la ministra che ha aggiunto «Siccome lo stato di emergenza aperto dalla pandemia non può ancora considerarsi superato benché le condizioni siano migliorate rispetto ai mesi scorsi, anche per la prossima sessione del 2021 abbiamo confermato le stesse modalità, senza le prove scritte e con un doppio orale. Non possiamo correre il rischio di nuovi contagi assembrando migliaia di persone nello stesso luogo. Del resto, il doppio orale ci ha permesso di recuperare i ritardi accumulati nel 2020. Ad oggi possiamo infatti dire che oltre il 90% dei candidati ha sostenuto la prima prova orale che si dovrebbe concludere entro la fine dell'anno» (vedi anche Esame avvocato 2021: ancora doppia prova orale).

Esame avvocato, le richieste dei praticanti

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La notizia della riproposizione del doppio esame orale ha trovato il favore dei praticanti avvocati che, però, sottolineano la necessità di alcune modifiche. È l'Upa che, in una nota comunica l'importanza che i quesiti vengano centralizzati e la redazione venga affidata alla Commissione Centrale presso il Ministero con l'ausilio del Cnf. Secondo la Presidente Claudia Majolo, serve che «le tracce siano omogenee in tutto il territorio nazionale, in modo da evitare disparità tra le Corti». Inoltre serve «eliminare l'obbligo del "doppio sostanziale" alla seconda prova per chi porta diritto amministrativo alla prima». I praticanti poi chiedono poi il via libera all'uso dei codici commentati per l'intera prova. Ed una pausa di almeno 30 giorni tra la prima e la seconda prova. Oltre a un minimo di 30 giorni tra la convocazione e la prova. Infine, nelle Sottocommissioni dovranno essere sempre presenti un avvocato, un magistrato e un docente universitario.


Foto: 123rf.com
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