Le fasi della procedura, i criteri con cui viene valutata la domanda, i diritti e doveri del richiedente. Ecco la guida pratica per i richiedenti protezione internazionale del ministero dell'interno

di Gabriella Lax - Un prezioso aiuto per chi ha chiesto o sta per chiedere la protezione internazionale. Il ministero dell'Interno, commissione nazionale per il diritto all'asilo, pubblica "La Guida pratica per richiedenti protezione internazionale" (sotto allegata), un vademecum per illustrare tutte le fasi della procedura di protezione internazionale, i criteri con cui viene valutata la domanda, i diritti e doveri del richiedente oltre a fornire contatti e recapiti utili per agevolare l'accesso alle informazioni. La guida è disponibile, oltre che in italiano, anche in inglese, francese, spagnolo, arabo e persiano.

La richiesta di protezione internazionale

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Chi può chiedere la protezione internazionale ossia un insieme di diritti fondamentali riconosciuti dall'Italia ai rifugiati ed ai titolari di protezione sussidiaria? La richiesta può essere fatta da chi non è cittadino dell'Unione Europea e non può tornare nel Paese di origine perché rischia di essere perseguitato o di subire un danno grave; se non si ha nessuna cittadinanza e si teme di essere perseguitato di subire un danno grave in caso di ritorno nel Paese di abituale residenza.

La procedura è gratuita. La volontà di richiedere protezione internazionale va espressa al momento dell'arrivo in Italia presso la Polizia di Frontiera o, se già in Italia, presso la Questura - Ufficio Immigrazione

di Polizia - più vicina. Se ci si trova in un carcere o trattenuto in un Centro di Permanenza per il Rimpatrio (C.P.R.) la richiesta può essere presentata ugualmente. Si tratta di una domanda è individuale: ogni persona adulta deve presentare la domanda personalmente. In caso di figli minorenni in Italia si le Autorità della loro presenza: in questo modo la domanda sarà valida anche per loro.
 Se si ha meno di 18 anni e ci si trova da soli in Italia, si può presentare subito la domanda di protezione internazionale con l'assistenza della persona responsabile del centro dove ti trovi. Fondamentale è il Regolamento di Dublino che stabilisce che il Paese competente a valutare la domanda di protezione internazionale è il primo Paese europeo in cui l'immigrato è arrivato. Quindi può succedere che se il Paese competente a valutare la domanda è l'Italia, ma l'immigrato continua il viaggio chiedendo protezione internazionale in un altro Stato europeo, potrà essere trasferito in Italia. Se prima di arrivare in Italia l'immigrato è entrato in un altro Paese europeo che applica il Regolamento Dublino, potrà essere trasferito in quel Paese.

Diritti e doveri del richiedente asilo

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Se sei un richiedente asilo: in ogni momento hai l'obbligo di cooperare con le autorità incaricate della procedura per il riconoscimento della protezione internazionale al fine di fornire tutti i documenti e le informazioni che possono essere utili per la presentazione e l'esame della domanda, si legge nella guida.

E ancora: "avrai il dovere di informare la Questura per cambi di residenza o domicilio in modo da essere sempre reperibile. In caso contrario o l'indirizzo fornito non è valido, non sarai in grado di conoscere le comunicazioni relative alla domanda di protezione internazionale. C'è l'obbligo di presentarsi presso la Commissione Territoriale per sostenere il colloquio nel giorno e nell'orario di convocazione comunicato. Tuttavia, in caso di gravi motivi che non ti consentono di presentarti al colloquio, puoi chiedere di posticipare l'intervista. Avvisa la Commissione Territoriale al più presto; se sei accolto in un centro ti aiuteranno gli operatori. Durante l'intera procedura non puoi lasciare l'Italia. Se chiedi protezione internazionale in un altro Paese europeo potrai essere rimandato in Italia. Infine, hai l'obbligo di rispettare sempre le leggi italiane. Se hai dubbi su cosa sia consentito o vietato non esitare a chiedere assistenza legale".

Tra i diritti: l'ufficio di Polizia che riceve la domanda di protezione internazionale informa sui diritti e doveri e su ogni fase della procedura. Di solito il richiedente asilo, prosegue la guida, può risiedere legalmente in Italia fino alla decisione definitiva sulla domanda di protezione. Per chi è privo di mezzi di sussistenza c'è il diritto all'accoglienza in un centro per richiedenti asilo. Il focus passa quindi sul permesso di Soggiorno per Richiesta Asilo, valido anche come documento di riconoscimento, con cui si è autorizzati a soggiornare sul territorio italiano. Questo permesso è valido fino alla decisione sulla richiesta di protezione. Inoltre, si ha diritto all'assistenza sanitaria e all'iscrizione scolastica. Trascorsi due mesi dalla presentazione in Questura della domanda di protezione internazionale si può svolgere attività lavorativa fino alla conclusione della procedura.

Valutazione della domanda e possibili esiti

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Il caso è esaminato e valutato da un collegio di 4 persone composto dal Presidente della Commissione, da una persona designata da UNHCR, da due funzionari del Ministero dell'Interno (uno dei quali è la persona che ti ha intervistato). I possibili esiti della valutazione sono:

- Riconoscimento dello status di rifugiato

- Riconoscimento della protezione sussidiaria

- Protezione speciale

- Rigetto della domanda

Nel caso in cui, valutati tutti gli elementi, la Commissione ritiene che non vi siano i presupposti per riconoscere una forma di protezione, la domanda viene rigettata.

L'esito della domanda di protezione internazionale è contenuto in un provvedimento scritto e motivato dalla Commissione Territoriale che verrà notificato da un operatore del centro in cui si è accolti oppure tramite il servizio postale presso il domicilio privato comunicato in Questura durante la fase di formalizzazione della domanda o successivamente. È di fondamentale importanza, dunque, informare la Questura e la Commissione Territoriale, ogni volta che si cambia domicilio e attendere la decisione della Commissione presso il centro di accoglienza o il domicilio comunicato.

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