Secondo i dati di Frontex, la rotta libica è diventata sempre meno attraente a causa dei pericoli che i migranti corrono sia in Libia sia sulla strada per raggiungere il Paese

di Gabriella Lax - «Nel 2018 la rotta del Mediterraneo centrale" verso l'Italia "ha visto il numero più basso di migranti arrivati dal 2012». Così Fabrizio Leggeri, direttore esecutivo dell'agenzia Ue Frontex, commentando i numeri degli sbarchi.

Migranti, nel 2018 arrivi minimi come non succedeva dal 2012

Facendo i conti con i dati da Frontex (agenzia Ue che si occupa della gestione delle frontiere) la rotta del Mediterraneo Centrale nel 2018 ha visto 23.276 arrivi di migranti irregolari, registrando un calo di circa l'80% rispetto ai 118.962 del 2017, scendendo ai minimi che non si registravano dal 2012. Secondo i dati resi noti, la rotta tra l'africa del nord e le coste del nostro Paese è quella che ha visto meno arrivi nel corso dell'anno passato.

Ancora Meno del Mediterraneo Orientale, che ha registrato 55.878 attraversamenti delle frontiere Ue contro i 42.139 del 2017 (+32%), per lo più per via terrestre, e soprattutto meno della metà del Mediterraneo Occidentale, la rotta più battuta l'anno scorso dai migranti irregolari, con circa 57mila arrivi (55.307 via mare contro 21.552, +157%; e 1.337 via terra, nelle enclave spagnole di Ceuta e Melilla, in calo del 10%). Secondo Leggeri, come riporta Adnkronos, il principale motivo dello spostamento a Occidente delle rotte migratorie che prima passavano per le acque a sud della Sicilia, è che «la rotta libica è diventata sempre meno attraente, a causa dei pericoli» che i migranti corrono sia in Libia sia sulla strada per raggiungere il Paese, stando così le cose «la rotta del Mediterraneo Occidentale è diventata più attraente, perché è più sicura" anche se attraversare lo stretto di Gibilterra è pericoloso, non è certo facile». Cambiamenti che, viene spontaneo chiedersi, sono frutto dell'intransigenza del governo
italiano, in primis del ministro dell'Interno Matteo Salvini? In realtà, secondo i dati di Leggeri, i numeri parlano di un processo che era già iniziato: «Sulla rotta del Mediterraneo Centrale abbiamo visto una prima caduta dei flussi nell'estate del 2017. Nel 2018 il trend si è poi confermato e rafforzato. Abbiamo una buona collaborazione con le autorità italiane». Più in generale però, conclude il direttore, «il numero degli attraversamenti illegali della frontiera ai confini esterni dell'Ue è calato di oltre un quarto rispetto al 2017, il totale è di 150mila arrivi in totale nel 2018. E' il terzo anno consecutivo che i numeri degli arrivi calano. Non siamo nel mezzo di una crisi migratoria ai confini esterni, ma vediamo che c'è una pressione. Ora non c'è una crisi per gli arrivi irregolari, ma c'è comunque pressione e dobbiamo essere pronti».


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