Dopo il via libera di Montecitorio il provvedimento del ministro Bongiorno che punta a intervenire nelle azioni della P.A. e a contrastare l'assenteismo è all'esame del Senato. Guida alle misure del ddl concretezza

di Lucia Izzo - Dopo il via libera del Senato, anche la Camera si è pronunciata a favore del ddl concretezza il 10 aprile 2019: l'Aula di Montecitorio ha risposto con 272 voti a favore, 182 contrari e una astensione al provvedimento promosso dal ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione della Repubblica Italiana, Giulia Bongiorno.


Cos'è il ddl Concretezza

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Il provvedimento, tra l'altro, punta a contrastare l'assenteismo nella P.A. prevedendo anche l'utilizzo di impianti di videosorveglianza e rilevazione delle impronte digitali al fine di debellare i c.d. "furbetti del cartellino".


"Combattere l'assenteismo con i controlli biometrici è un dovere: l'assenteista tradisce non soltanto lo Stato ma anche i colleghi", ha commentato il ministro per la Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno, dopo il via libera alla Camera. "Ripenso allo scetticismo con cui questo provvedimento era stato inizialmente accolto e credo che oggi si stia finalmente percependo come questi controlli giovino a tutti, anche ai dipendenti che svolgono con scrupolo il proprio lavoro e che rappresentano la stragrande maggioranza" ha dichiarato il ministro in una nota.


"Il provvedimento - ha proseguito - non si limita a combattere l'assenteismo, mira infatti anche a diffondere i migliori modelli organizzativi". Il vicepremier Matteo Salvini ha parlato di "una legge di civiltà", ringraziando così il ministro della P.A., autrice del disegno di legge.

Il Piano triennale e il Nucleo della Concretezza

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Il provvedimento si compone in totale di 6 articoli e, in apertura, istituisce, presso il Dipartimento della funzione pubblica, un "Nucleo della concretezza", composto da 53 unità di personale e preposto alla verifica della realizzazione delle azioni concrete, da determinarsi in un apposito Piano triennale, per il miglioramento dell'efficienza della pubblica amministrazione.


Il nucleo svolgerà la sua attività, in particolare, tramite sopralluoghi e visite e potrà proporre misure correttive. Ancora, al nucleo dovrà essere comunicata l'avvenuta attuazione delle misure correttive richieste: l'inosservanza del termine, oltre a rilevare ai fini della responsabilità disciplinare e dirigenziale, comporterà l'inserimento in un elenco delle p.a. inadempienti, riportato sul sito del Dipartimento della funzione pubblica e nella relazione annuale trasmessa al Ministro per la pubblica amministrazione, al Ministro dell'interno, alla Corte dei conti e alle Camere.

Assenteismo: videosorveglianza e impronte digitali

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Tra le misure più discusse introdotte dal ddl concretezza emergono quelle che puntano all'introduzione di sistemi di verifica biometrica dell'identità e di videosorveglianza degli accessi (in sostituzione di quelli di rilevazione automatica attualmente in uso) per i dipendenti delle amministrazioni pubbliche (con esclusione del personale in regime di diritto pubblico e dei dipendenti titolari di un rapporto agile), ai fini della verifica dell'osservanza dell'orario di lavoro.

Anche l'Aula di Montecitorio ha confermato l'impianto dei controlli, ma ha previsto che sia escluso dall'ambito di applicazione dalle verifiche biometriche il personale docente ed educativo. I dirigenti scolastici, invece, saranno soggetti ad accertamento solo ai fini della verifica dell'accesso (secondo modalità stabilite con apposito decreto).

Ancora, per quanto riguarda i dirigenti delle amministrazioni pubbliche, si stabilisce che essi adeguino la propria prestazione nella sede di lavoro alle esigenze dell'organizzazione e dell'incarico dirigenziale svolto, nonché a quelle connesse con la corretta gestione e il necessario coordinamento delle risorse umane.

Dipendenti P.A. turnover al 100%

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Nel corso dell'esame alla Camera è stato soppresso l'originario articolo 3 che disponeva la non applicazione del limite concernente il trattamento accessorio del personale delle amministrazioni pubbliche (ex art. 23 del D.Lgs. 75/2017) agli incrementi previsti dai contratti collettivi nazionali di lavoro successivi al 22 giugno 2017. Analoga disposizione è contenuta nell'articolo 11 del D.L. 135/2018.


Confermate invece, le misure sulle facoltà assunzionali delle amministrazioni statali e sulle procedure per le assunzioni in oggetto (stabilendo anche disposizioni transitorie). In particolare viene ribadito che, a decorrere dal 2019, le amministrazioni statali (anche ad ordinamento autonomo) e le agenzie e gli enti pubblici nazionali non economici possano procedere ad assunzioni (a tempo indeterminato) nel limite di un contingente di personale corrispondente ad una spesa pari al 100% di quella relativa al personale di ruolo cessato nell'anno precedente.


Sempre dal 2019, sarà consentito il cumulo delle risorse, corrispondenti a economie da cessazione del personale già maturate, con riferimento ad un arco temporale non superiore a cinque anni (anziché i tre anni previsti dalla normativa vigente).


Si precisa che le suddette facoltà saranno riconosciute fatta salva la previsione di cui all'art. 1, c. 399, della L. 145/2018, secondo cui determinate amministrazioni non possono effettuare assunzioni di personale a tempo indeterminato con decorrenza giuridica ed economica anteriore al 15 novembre 2019 e sono state inserite disposizioni in materia di personale in disponibilità e assunzioni delle categorie protette.

Dipendenti P.A. più efficienti e competenti

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Per accrescere l'efficienza dell'organizzazione e dell'azione amministrativa, si punta a reclutare figure professionali con elevate competenze in materia di: digitalizzazione; razionalizzazione e semplificazione dei processi e dei procedimenti amministrativi; qualità dei servizi pubblici; gestione dei fondi strutturali e della capacità di investimento; contrattualistica pubblica; controllo di gestione e attività ispettiva; contabilità pubblica e gestione finanziaria.

Per ridurre i tempi di accesso al pubblico impiego, per il triennio 2019-2021, le amministrazioni potranno procedere all'assunzione a tempo indeterminato mediante scorrimento delle graduatorie vigenti e tramite apposite procedure concorsuali indette in deroga alla normativa vigente in materia di mobilità del personale e senza la necessità della preventiva autorizzazione, da svolgersi secondo procedure semplificate e più celeri.

Concorsi pubblici: arriva l'albo dei componenti delle commissioni

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Alla Camera, inoltre, sono state introdotte disposizioni in merito alla composizione delle commissioni esaminatrici dei concorsi pubblici per l'accesso a un pubblico impiego (ferma restando la disciplina speciale per il personale non contrattualizzato), prevedendo anche l'istituzione di un apposito Albo nazionale dei componenti delle suddette commissioni.

Ai membri delle commissioni non si applica la previsione che fa divieto alle pubbliche amministrazioni di attribuire determinati incarichi a soggetti già lavoratori privati o pubblici collocati in quiescenza. Si specifica, inoltre, che ai compensi dovuti al personale dirigenziale per l'attività di presidente o di membro delle suddette commissioni non si applica la disciplina secondo cui il trattamento economico determinato dai contratti collettivi per le aree dirigenziali remunera tutte le funzioni ed i compiti attribuiti ai dirigenti, nonché qualsiasi incarico ad essi conferito in ragione del loro ufficio o comunque conferito dall'amministrazione presso cui prestano servizio o su designazione della stessa.

Mobilità tra pubblico e privato

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Il nuovo art. 4 del d.d.l., inoltre, reca disposizioni per la mobilità tra il settore del lavoro pubblico e quello privato. In particolare, dispone che tutto il personale delle pubbliche amministrazioni (e non solo quello dirigenziale) sia collocato in aspettativa senza assegni per lo svolgimento di attività presso soggetti e organismi, pubblici o privati.

Conseguentemente il suddetto personale (non più solo quello dirigenziale) non potrà, nei successivi due anni, ricoprire incarichi che comportino l'esercizio di determinate funzioni.

Buoni pasto

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Infine, il d.d.l. si occupa anche dei buoni pasto erogati ai pubblici dipendenti in base delle Convenzioni BP7 e BPE1 relativamente ai lotti che sono stati oggetto di risoluzione da parte di Consip. I dipendenti potranno restituire all'amministrazione i buoni pasto, maturati e non spesi, e vederseli sostituiti con altri buoni pasto, di valore nominale corrispondente, acquistati secondo le modalità previste dalla normativa vigente.


Infine, si prevede l'estensione della garanzia definitiva (di cui agli artt. 103 e 104 del D.Lgs. n. 50/2016, che disciplinano le garanzie definitive per gli appalti), strumento posto a tutela della posizione della sola stazione appaltante, anche a copertura delle inadempienze delle società di emissione nel pagamento delle prestazioni effettuate da parte degli esercizi convenzionati, a fronte dell'accettazione dei buoni pasto emessi.


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