La pensione di reversibilità spetta anche ai figli a carico che studiano all'università, solo in presenza di determinati requisiti

di Annamaria Villafrate - La pensione di reversibilità, tra i vari soggetti beneficiari, spetta ai figli ed equiparati che studino all'università, purché a carico del titolare del trattamento pensionistico. Il figlio studente universitario è considerato a carico se in stato di bisogno e se il de cuius lo manteneva abitualmente. Per beneficiare della pensione di reversibilità durante il percorso universitario il figlio studente deve essere iscritto a corsi universitari, di specializzazione o perfezionamento legalmente riconosciuti e non deve risultare "fuori corso". In ogni caso il diritto alla pensione di reversibilità del genitore defunto si perde nel momento in cui viene meno lo status di studente universitario, ossia quando si consegue la laurea (non seguito da una nuova iscrizione a un nuovo corso universitario o di perfezionamento) e comunque al compimento del 26º anno di età.

Indice:

Pensione di reversibilità, cos'è

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La pensione di reversibilità è riconosciuta ai superstiti del titolare del trattamento pensionistico, dopo la sua morte, se il de cuius era titolare di pensione diretta o questa era in corso di liquidazione. Nel caso in cui, invece, il defunto era ancora lavoratore, ma aveva maturato determinati requisiti contributivi e assicurativi, ai superstiti spetta la pensione indiretta.

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Pensione di reversibilità ai figli ed equiparati

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La pensione di reversibilità, oltre al coniuge, spetta anche ai figli ed equiparati, ovvero:

  • gli adottivi e gli affiliati;
  • i figli riconosciuti o dichiarati tali giudizialmente;
  • i non riconoscibili che percepivano il mantenimento o gli alimenti per sentenza
    ai sensi dell'art. 279 c.c.;
  • i non riconoscibili che in virtù della successione si sono visti riconoscere il diritto all'assegno vitalizio (artt. 580 e 594 cc);
  • i nati da precedente matrimonio del coniuge del defunto;
  • i riconosciuti o giudizialmente dichiarati dal coniuge del de cuius;
  • i minori affidati dagli organismi competenti;
  • i nipoti minori, non affidati formalmente ma a carico;
  • i postumi, nati entro il 13° giorno dal decesso del padre.

Figli a carico: cosa vuol dire?

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Per percepire la pensione di reversibilità del genitore è necessario, tra i vari requisiti, risultare a suo carico, ma cosa vuol dire? La circolare n. 185/2015 Inps (sotto allegata) che detta le linee guida da applicare in caso di riconoscimento della pensione di reversibilità lo spiega così:

"Il requisito del carico risulta verificato al ricorrere delle seguenti due condizioni:

a) stato di bisogno del superstite, determinato dalla sua condizione di non autosufficienza economica con riferimento alle esigenze medie di carattere alimentare dello stesso, alle sue fonti di reddito, ai proventi derivanti dall'eventuale concorso al mantenimento da parte di altri familiari (…)

b) mantenimento abituale del superstite da parte del dante causa. Tale condizione si desume dall'effettivo comportamento di quest'ultimo nei confronti dell'avente diritto."

In questa valutazione assumono particolare rilievo la convivenza e la non convivenza.

Status di studente universitario

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Sempre la circolare Inps n. 185/2015 definisce studenti coloro che "hanno un'età compresa tra 18 e 26 anni e risultano iscritti all'università o a scuole di livello universitario in un anno accademico compreso nella durata del corso di laurea."

Lo status di studente universitario è perfezionato "ai fini del riconoscimento o proroga del diritto alla pensione ai superstiti per tutta la durata del corso, ma non oltre il 26° anno di età", se iscritto a:

  • università statali e non statali riconosciute;
  • scuole legalmente riconosciute con accesso mediante diploma conseguito dopo il completamento del secondo grado d'istruzione superiore;
  • corsi di livello universitario;
  • scuole di specializzazione o perfezionamento, corsi di perfezionamento, di integrazione e di cultura annessi a facoltà universitarie, previsti dal TU approvato con RD n. 1592/1933.

Pensione di reversibilità studenti universitari

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Il diritto alla pensione di reversibilità è riconosciuto al figlio studente universitario solo se il decesso del titolare avviene nel periodo d'iscrizione a uno degli anni accademici del corso di laurea o di quello stabilito dagli statuti delle scuole di perfezionamento.

Come previsto dalla circolare inoltre: "Realizza tale condizione (ovvero quella del diritto alla reversibilità) l'iscrizione classificata "fuori corso" di uno studente che non supera gli esami propedeutici, purché non siano stati superati nel complesso i limiti di durata del corso legale; non la realizza l'iscrizione classificata "in corso" quando tali limiti siano stati superati. Il diritto non può essere riconosciuto per un numero di anni superiore alla durata complessiva del corso di laurea o diploma." Insomma i periodi "fuori corso" non sono coperti dalla pensione di reversibilità, anche se lo studente non ha ancora 26 anni.

Il diritto alla pensione spetta anche agli studenti superstiti che, dopo aver terminato o interrotto un corso di studi, si iscrivano ad altra facoltà o corso di laurea. In questo caso, se uno o più anni del precedente corso sono riconosciuti utili ai fini di quello nuovo, la durata del nuovo corso si riduce di conseguenza. In ogni caso "La qualifica di studente universitario si perde comunque al compimento del 26° anno di età o al conseguimento della laurea non seguito dall'iscrizione a un corso di perfezionamento ovvero ad altro corso di laurea".

Circolare numero 185 del 18-11-2015
Messaggio numero 4413 del 07-11-2017

Foto: 123rf.com
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